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Sexy incontro nel MNAC di Lisbona

Creato il 29 marzo 2011 da Witzbalinka

Quel giorno faceva molto caldo, e così sono andata al Museo Nazionale d’Arte Contemporanea di Lisbona come si deve: minigonna bianca aderente, sandaletti, un top rosso abbinato ai sandali, e gli occhiali da sole. Come immagini, non indossavo niente sotto la minigonna, prima di tutto nessuna mudandina era di un colore che non traspaia, e poi la gonna era così stretta che mi avrebbe segnato tutta la parte posteriore.

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A volte sono un po’ sfacciata in queste cose, non m’importa molto che la gente veda o non veda se alzo una gamba, e ancor meno mi preoccupo di mettermi o no le mutande in un museo, cosicché ho comprato il mio biglietto e via: la collezione è in buona parte di arte romanica del secolo XIX, che adoro: paesaggi vibranti, oscurità di luce, campi perfetti di nostalgia che ti trasportano. C’è anche il modernismo portoghese, l’ingresso al secolo XX in molte opere, nuovi stili e tecniche, credo che un museo che propone la sua propria storia in modo intelligente e addirittura elegante, ha conquistato il mio cuore.

Però accidenti che sorpresa passeggiando per il museo, sembra che mi sono guadagnata il cuore, o qualche altro organo gonfio di sangue, di un giovanotto di pelle scura, alto e con gli occhi brillanti, che quando mi sono resa conto già mi aveva seguita per varie sale. Molestia sessuale? No! Guarda, se vuoi seguirmi per immaginare ciò che non porto li sotto non ho problemi, ma almeno fallo con un po’ di eleganza, non ho molto pudore, e questo ragazzo non solo mi seguiva, ma teneva una mano nella tasca sinistra, ben collocata.

Ho continuato a passeggiare, sono rimasta interessatissima alla sala dell’espressionismo e neo-realismo degli anni ’40, ho preso alcuni appunti, mi porto sempre un quaderno quando vado in un museo. Di quella sala conservo ricordi notevoli di António Dacosta e Marcelino Vespeira, artisti inconsueti, almeno per me a quel tempo. E continuavo a camminare e il ragazzo mi seguiva. Siccome avevo gli occhiali da sole, ad un certo punto l´ho guarato direttamente in faccia e si è girato un po’ spaventato, ho sorriso ed ho continuato a camminare.

Il finale di questa ‘molestia artistica’ è la parte migliore. Guardavo alcune opere di Paula Rego quando il ragazzo mi si è avvicinato ancor di più. Anche se ero curiosa, e nervosa, mi sono girata lentamente, mi son tolta gli occhiali e gli ho chiesto se si era perso. Lui, un po’ nervoso, mi ha guardata sorridendo e ha detto che niente, pensava che mi aveva già vista a qualche parte, che mi aveva ricnosciuta, che ci conscevamo da prima ecc., frasi che gli uomini, da sempre, non hanno saputo modificare.

Gli ho riso in faccia e gli ho detto che mi voleva solo toccare il culo. Si è intimidito ancor di più, vedendo che passava uno della sicurezza, e mi ha chiesto scusa. Allora gli ho preso un braccio, e gli ho detto: guarda, non è così complicato, prima di tutto devi aprire la bocca approppriatamente, poi le cose succedono da sole.

Ah sí, bisogna dire che abbiamo parlato in francese, quel gioellino era haitiano, artista e fanatico dei Pixies. Ha riso un po’ di più, siamo andati a prendere un caffè, ed è stato davvero divertente. Quella notte ci siam bevuti un paio di birre e vabbè, non avevo voglia di portarlo a casa però abbiamo passato dei momenti carini nel parco, all’alba, non molto lontano dal mueo.

SISTER RAY Only-apartments Author
SISTER RAY

Mia cara, credo che se trovi alloggi Lisbona non devi evitare di apprezzare la “bellezza organizzata” di questo museo, a volte l’arte attrae un amore bello e fugace, e soprattutto amicizia. Con questo ragazzo continuiamo a scriverci, tra non molto esporrà a Barcellona, e sua moglie sta per avere il secondo bambino. Niente è perfetto, solo ciò che il tuo corpo ti chiede.

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Sara Frau Only-apartments Translator
Tradotto da: Sara Frau


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