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Sexy Kashmir

Creato il 30 agosto 2011 da Danemblog @danemblog
Fausto Bertinotti è sexy.Sarà per quella "R" moscia, sarà per quel suo modo di gesticolare con la gamba non del tutto accavallata, sarà per i penny loafer senza calzini gomminati Tod's, sarà perché è di sinistra. Di una sinistra che ormai non c'è più.
Sexy KashmirE' umanamente sexy, socialmente, mentalmente, intellettualmente, culturalmente sexy. La presenza di figure come lui, rende subito colto, anche l'orticello di un Comune come Bastia Umbra - 22 mila abitanti, in provincia di Perugia, per quelli non del posto - che le parole di quelli come lui, le ha combattute a suon di Berlusconismi, portando alla vittoria una giunta di destra (o quella che in Italia configuriamo come tale) dopo decine di anni (quasi 40 ndEm) di altalenante governo della sinistra.
E' così che ieri, davanti a quella che per l'occasione è stata ribattezzata Rocca Baglionesca - ma è da tutti conosciuta come la Rocca delle Monache, proprio davanti a casa mia - il pubblico era veramente folto. C'erano i vecchi compagni, quelli veri, quelli che sopra la  falce e il martello hanno consumato le matite indelebili delle urne elettorali. C'erano gli intellettuali locali; c'era la Giunta Comunale, che non ha perso occasione di ribadire la propria distanza dalle idee politiche dell'ospite, non sia mai che si perdesse l'occasione di un po' di propaganda. A tal proposito, registro l'imbarazzante introduzione del Sindaco Ansideri, che dopo aver preso le distanze dal bambinariano - nel senso che "mangia bambini" - ha ricordato alcune sue parole che gli sono rimaste impresse. E' difficile crederci, ma tra le tante elucubrazioni e tesi politiche di indiscusso livello, sostenute da Bertinotti, il nostro sindaco ha citato quando staccando la spina la Governo Prodi, disse "non si possono confondere le pere con le mele". "Immagine di tutta la sua sagacia" ha proseguito commentando Ansideri, davanti agli occhi stupiti dell'Assessore Regionale Fabrizio Bracco, spalla e moderatore nell'incontro. Ma? Chissà, cosa avrà voluto dire il nostro primo cittadino?...Bando alle ciance ed alle polemiche, comunque. Bertinotti era a Bastia, nell'ambito di "Mutazioni" una rassegna organizzata da Oicos, associazione culturale per i più anziani, serbatoio d'idee per i più giovani: una, anzi l'unica, realtà - per fortuna di alto livello - che ancora qui da noi, tra le industrie ed il commercio (in crisi, ma ditelo sotto voce), cerca di dare un po' di respiro alle menti della gente. Poi, che uno dei fondatori, durante l'intervento di Bertinotti si sia assopito sulla sedia poco conta: questi, e lo dico senza ironia, sono probabilmente giorni pesanti e faticosi. Piccolo inciso: evitatemi di pubblicare le foto, quindi - e suona come una minaccia perché lo è - non ribattete su quanto ho scritto.Dicevamo allora di Bertinotti: sempre brillante, talmente brillante che quello che dice illumina anche i più ciechi - e qui sull'ampia Valle del Tevere, ce ne sono molti. Intorno a lui, si è creato negli anni, quell'alone intellettuale chic (non radical, sia mai. ndEm) che fa sì che qualsiasi cosa dica prende le sembianze della verità, tanto è raffinato ed intelligente il personaggio. Non importa se confonde Moody's con Standard&Poor's quando cita Warren Buffet, tanto in fondo pochi lo sanno e soprattutto, quello che dice è vero. Apro parentesi, per i presenti: l'agenzia che ha declassato gli Usa è S&P, quella in cui Buffet detiene l'azionariato di maggioranza è Moody's; Buffet voleva comunque pagare più tasse. Chiusa parentesi, senza spiegarvi la faccenda, forse l'avrete capito l'errore, ma tanto è di importanza relativa.Parla di Democrazia: di quella famosa con la D maiuscola. Ne parla secondo lui in modo "un po' rozzo", ma sa benissimo che i suoi ragionamenti sono di alto livello: il pubblico è bravissimo a seguire con attenzione e partecipazione, sarà anche perché incanta come la voce fuori campo delle fiabe. "La Democrazia è un bene raro" dice e ricorda che si vive in luoghi e tempi, limitati nel mondo. E poi cerca di spiegare come mai questa democrazia e la politica che l'ha sostenuta, è finita: è venuta a mancare l'eguaglianza. Sussultano sulle sedie i politicanti di casa, quando indica i partiti ormai ridotti a "comitati elettorali" (loro che si illudevano di aver compiuto una specie di miracolo un paio d'anni fa, confondendo la partecipazione con l'esasperazione. ndEm). Quando esaspera i toni, raramente, riconosci il leader sindacale, altrimenti vedi il filosofo.  Parla di oligarchie, di come il potere politico nazionale ormai sia succube di quello europeo, ma non dice di uscire dall'Europa come qualche leghista: se è per questo, non mostra nemmeno il dito medio...Invita a riflettere che comunque anche quel potere della Comunità, è diventato sottomesso a qualche altra cosa: il Mercato.E' qui che lui individua la morte della politica e della democrazia - che personalmente ritengo l'unica aria che la politica possa respirare - nella sottomissione a catena, a poteri sempre più forti, fino ad arrivare a quelli gestiti da entità sovranazionali, capaci di dare l'indirizzo alle Politiche. Roba simile a quello che diceva Ezra Pround: "i politici sono camerieri dei banchieri", ma con uno sbocco positivo. Bertinotti lo individua in due vie: dall'alto, attraverso una grande personalità che dia il colpo di coda ed inverta la tendenza - e cita la Francia di De Gaulle - o dal basso, orizzontalmente, dal popolo - e cita la primavera araba, ma anche Tottenham.Non dà percentuali di possibilità, ma teorizza in queste due, le soluzioni per salvare la Democrazia, la Politica ed in fondo, l'Occidente.Dal pubblico, gli si chiede qualcosa sul futuro della sinistra. Risponde: "c'erano due sinistre, adesso non c'è n'è più nessuna. Dobbiamo ricostruirne almeno una". Altro balzo sulle sedie, sia di quelli che pensavano di averla definitivamente affossata, sia di quelli che travestiti da sinistra, restano - e mai come qui a Bastia - abbarbicati nelle loro posizioni, di quasi potere, poterino, e quaquaraqua.Qualcuno gli fa i complimenti perché "finalmente ho sentito dire cose di sinistra". I soliti tifosi, spalmati un po' ovunque. Bertinotti non ha detto niente di sinistra: ha detto solo cose sensate e sentite. Cose che colmano il distacco tra società civile e politica. Il problema sta nel fatto che da troppo tempo non le sentiamo più certe cose, soprattutto se dette da un politico. Siamo abituati a comizi e convocazioni, proclami, invettive, insulti, ma raramente apprezziamo visioni: né da un lato, né tanto meno dall'altro.Piccola polemica con il Sindaco parlando del pareggio di bilancio: Bertinotti, come ogni sensato uomo su questa Terra, invitava a riflettere che in un momento come questo, è inutile inasprire le posizioni creando rigidità (correzione dell'art.81 della Costituzione, introducendo la voce della "necessità del pareggio di bilancio" ndEm) sotto questo aspetto. In recessione, non si possono far tornare i conti, senza tagli agli strumenti sociali, ma è proprio in recessione che quegli strumenti servono. Dunque in recessione, non si può chiedere eccessiva rigidità al bilancio dello Stato. Una sorta di paradosso tipo Comma 22, di Heller. Purtroppo, il nostro Sindaco, nell'affannata propaganda davanti all'incantato pubblico, per non rischiare che il Pifferaio finisse di incantare i topi, non ha còlto (boutade. ndEm) pienamente il senso del discorso. Per la cronaca, Bertinotti, comunque, molto elegantemente non ha infierito.
Insomma si! E' stata davvero una bella serata, con tutti i complimenti ad Oicos. Come si dice: "Siamo stati Bene!".
Unica nota, la scarsa partecipazione dei giovani: forse avranno avuto paura del Diavolo Rosso, forse già sono tutti in fermento per il Palio di fine settembre, ma molto più probabilmente la realtà è un'altra. I giovani di Bastia sono qualunquisti - nella peggior accezione possibile - pressapochisti, limitati....ma non toccateci i vestiti firmati e le macchine veloci e grandi, d'altronde noi abbiamo il terzo Pil dell'Umbria, e mica abbiamo tempo per 'ste cose...dobbiamo lavorà!
Em
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