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Sexy Reportage: Da Toulouse Lautrec a Hana Jakrlova - Big Sister
Creato il 04 luglio 2014 da Alessandro Manzetti @amanzettiMai sentito parlare della Grande Sorella, del Big Sister di Praga? Se siete rimasti al Grande Fratello (poveri voi) allora dovete aggiornarvi, leggere questo post. Chi ha letto le storie distopiche di Parigi Sud 5, del quartiere apocalittico per eccellenza, mi capirà subito, i navigatori del mondo narakiano (che hanno letto i miei ebook), conoscono bene i mega-bordelli della Nuova Francia, come il Diable Edentè o lo Sphinx Tatouè, dove l'alta tecnologia supporta le pulsioni più basiche e infami dei clienti. Ma anche in questo nostro mondo, seppur primitivo, ci sono locali decisamente interessanti, che mescolano tecnologia e sesso, filosofie social e di condivisione. Bordelli 2.0 che hanno esplorato nuovi orizzonti. Un esempio di grande successo è rappresentato dal Big Sister di Praga (chiuso nel 2010) che dall'apertura, nel 2004, ha avuto un enorme successo. Cosa hanno proposto di nuovo?
L'idea è molto semplice, le camere e le strutture del bordello, e naturalmente le ragazze di staff, possono essere utilizzate gratuitamente, a condizione di firmare una liberatoria che consente al locale, dotato di moltissime telecamere, di registrare le "prestazioni" del cliente, per poi produrre e divulgare video amatoriali, sul web e/o in DVD. Al Big Sister le donne e le coppie possono entrare gratuitamente (anzi, le coppie esibizioniste vengono anche pagate per poter registrare DVD, felici di diffondere al pubblico elettonico i loro rapporti sessuali), mentre l'ingresso per gli uomini costa circa €15, ma una volta dentro ci si può scatenare senza limiti: la scelta è varia, il plotone di puttane del Big Sister è nutrito e variegato, conta fino a 45 ragazze, in alta stagione, in maggioranza ceche, ma sono proposte anche esotiche alternative. 58 camere, alcune tematiche e ben attrezzate, a seconda dei gusti, e una miriade di telecamere installate negli angoli strategici.
Sopra potete memorizzare (in caso di riapertura) la facciata del palazzo che ospita il Big Sister. Se n'è parlato molto di questo social-bordello, potete guardare il video incollato qui sotto, si tratta del reportage di Lucignolo. Proprio ai sexy reportage è dedicato questo post, che nel titolo ha scomodato anche un certo Toulouse Lautrec. Ci sarà un perchè? Lo scopriremo insieme, ma prima diamo spazio al video, per entrare nell'atmosfera diabolica del Big Sister. Una riflessione non può mancare di sfiorarvi: chi viene sfruttato davvero in quel posto? Le prostitute, professioniste profumatamente stipendiate, oppure l'affamato cliente, che si trasforma in attore porno della domenica?
Servizio di Lucignolo su Big Sisters
I real sexy reportage, su bordelli e prostituzione, nascono in realtà con Henri de Toulouse Lautrec (1864-1901), artista post-impressionista e illustratore (oltre che porcone di livello avanzato) che certo conoscete. Il primo a inventare e a raffinare l'arte della grafica pubblicitaria. Sono celebri i suoi manifesti e locandine realizzati per molti locali parigini, come il celebre Moulin Rouge. Lavori che hanno reso immortali alcune delle ballerine o artiste più famose dell'epoca, come la Gouloue. Una gran culona, per dirla tutta, ma il "gusto" dell'epoca era quello. Un'altra innovazione, di Toulouse Lautrec (o intuizione, se preferite) è stata quella di documentare, con vari disegni e le opere della serie delle "maison close" (che ho avuto occasione di ammirare dal vivo a Roma in una mostra dedicata, anni fa), la vita delle prostitute dell'epoca, all'interno del bordello. La madre che prepara la figlia, la puttana che si veste o che viene visitata dal medico, insomma tutto il dietro le quinte, prima dell'arrivo dei clienti, a volte durante il lavoro, la marchetta, ma senza mai rappresentare le scene dal punto di vista strettamente erotico.
Henri de Toulouse Lautrec dans la maison close de la rue des Moulins (1894)
Il nostro Lautrec, oltre che grande frequentatore di questi luoghi di piacere, ha vissuto, per un certo periodo, nelle camere dei bordelli che più apprezzava, come la maison close in Rue des Moulins (vedi foto sopra), quella di Rue d'Amboise e in varie maison installate nella zona godereccia intorno all'Opera. Le sue opere non sono dunque frutto dell'immaginazione o della fantasia, o di piccanti ricordi, sono ispirate da vere modelle, vere prostitute, e rappresentano piccoli scorci, momenti della loro vita, sia durante l'orario di lavoro che nel quotidiano. Ecco un paio di opere che sintetizzano questa sua produzione, senza dimenticare che l'artista si divertiva anche con la fotografia, come vedrete più avanti.
Henri de Toulouse Lautrec: Rue des Moulins : la visite médicale (1894)
Henri de Toulouse Lautrec: In the Salon of the Rue des Moulins (1894)
« Femmes en maison, la préparation », 1900,extraite de « Maisons closes 1860-1946 », édité par Nicole Canet
Ma arriviamo a oggi, al reportage fotografico di Hana Jakrlova, che ha documentato la vita nel Big Sister di Praga. Le sue fotografie sono raccolte nel book chiamato appunto "Big Sister", lo trovate anche su Amazon. Sotto trovate alcune delle immagini scattate dalla Jakrlova nel bordello tra il 2006 e il 2007. “Speriamo che chi guarderà il mio lavoro andrà al di là del fatto che ho fotografato scene di prostituzione”, si augura la Jakrlova, perché, racconta, il suo intento era quello di trasmettere, con le immagini, il concetto di "migrazione" di scene molto intime, cristallizzate in un luogo preciso (a Praga), ma osservabili da chiunque in qualsiasi parte del mondo. La Jacklova, in questo come in altri progetti, è critica verso il mondo internet, verso la banalizzazione della realtà condivisa. Un pensiero per me non "condivisibile", tanto per giocare con le parole, si dovrebbero approfondire meglio questi temi, senza generalizzare. Condivisione, immagini e chiavate che migrano mentre si consumano, ma come è possibile, come funziona il Big Sister? Semplice, l'ombelico di tutto è il loro sito web di, dove tutti i video, registrati e catalogati, sono disponibili per la consultazione. Basta andare sul Big Sister Live, registrarsi, guardare. Semplice, immediato. Chissà se ci siete anche voi, in quelle gallery.
Sotto trovate qualche foto della Jakrlova, scattate all'interno del Big Sister. Altre foto di questa serie (sono in tutto 27) potete trovarle direttamente sulla sezione dedicata a questo book sul sito della fotografa. Per i nostalgici, il Big Sister ora è chiuso ma non disperate: per i vostri legittimi pruriti a Praga ci sono molti bordelli aperti, vivi e vegeti, che offrono servizi fantasiosi. La prostituzione a Praga è legale, quando non ha niente a che vedere con lo sfruttamento della prostituzione, che è ben altra cosa. Le prostitute dei locali praghesi, quelli legali, sono professioniste stipendiate e libere. State per prenotare un volo (in solitaria) per Praga? Vi hanno convocato per una improvvisa convention di "lavoro" e siete costretti a passare il week end lontano da casa? Confessate, almeno a me, e mandatemi un recensione del club che ha ospitato i vostri insani appetiti.
Photo by Hana Jakrlova (dal libro Big Sisters)
Photo by Hana Jakrlova (dal libro Big Sisters)
Photo by Hana Jakrlova (dal libro Big Sisters)
Photo by Hana Jakrlova (dal libro Big Sisters)
Photo by Hana Jakrlova (dal libro Big Sisters)
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