Magazine Diario personale

Sez. Io c'ero - Tema: Casteldaccia

Da Svolgimento @svolgimento
8 agosto 1982
Sez. Io c'ero - Tema: CasteldacciaQuesto paese di strade come budelli e di persiane accostate per guardare chi passa, nasconde occhi e troppe intenzioni (non mi piace, mi sento scrutato - parcheggio il motorino ed entrando nel bar lo direi forte, io da qui me ne vado mille volte e non ci voglio tornare neanche con i piedi a paletta, poi buon giorno zio, mi lego il grembiule e comincio a contare le trecento tazzine di caffè che mi ordineranno; io non ho piedi adatti per andare altrove, lo so bene). Fuori c'è passeggio di gonne, vanno a messa e riempiono la piazza di stoffe leggere, gli uomini si sbarbano e indossano la camicia pulita – si tolgono di dosso la terra, la forma della zappa no, gli rimane tra le mani segnate dai calli e sulla schiena arcuata – ma in chiesa non c'entrano, si tengono fuori a distanza di benedizione, una parola ogni tanto che a parlare ci vuole arte e loro sanno lanciare solo la zappa di sbieco per staccare la zolla; le palme e le case di tufo sbiadito e il cielo bianco: Casteldaccia è un passo indietro nel tempo. Il caldo brucia i peli del naso! - ci sarebbe il mare vicino, farsi una sguazzata come ai tempi dei tempi, ma che stai dicendo, il mare non è per i paesani, noi non siamo fatti per nuotare, che siamo pesci? (rimangSez. Io c'ero - Tema: Casteldacciaono in paese a sbuffare vapore, cercano l'ombra e di tanto in tanto dalla sacchetta dei pantaloni tirano fuori un fazzoletto gualcito per asciugarsi i sudori). Questa è domenica di pianti sommessi, di funerali, il sindaco ha proclamato una giornata di lutto – al bar si parla solo dei morti ammazzati di ieri ma sono chiacchiere di poco conto quelle che circolano, l’interesse è altrove, chi morirà oggi? (anche oggi duecento cannoli scompaiono prima di mezzogiorno).GD(da "L'estate che sparavano", romanzo)

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :