Sez. Le torte di Ninà - Tema: La torta di mele

Da Svolgimento @svolgimento
(si inaugura con questo post la collaborazione tra TCDM e il laboratorio di cucina tenuto da Nina Tarantino presso l'Arsenale delle apparizioni; ogni quindici giorni Nina cucinerà una torta la cui degustazione sarà allietata dalla lettura di post tematici svolti dagli alunni)


Domani viene mammina da noi, non mi ha chiesto altro, mi ha detto Giacomo, chiedi a Paola di farmi la sua deliziosa torta di mele. Torta di mele, quella deliziosa. Paola non fa eccezione al luogo comune che vuole nuore e suocere odiarsi cordialmente, spot della candeggina incluso, spot della carne simmenthal idem. E se Paola sbuffa quando Giacomino annuncia la visita, la suocera, la signora Maria (così la chiama Paola) prima va dal parrucchiere, si acconcia con odiosissime onde azzurrognole, prende la camicia bianca di merletto e si profuma con mezza bottiglia diEau de Temps, di Nina Ricci, un profumo antichissimo, da cavernicola – dice Paola storcendo il naso.. non lo sopporta, tant’è che la suocera entra in casa e Paola apre finestre per far circolare aria.La signora Maria già sa che Paola la farà crepare di freddo e allora indossa la maglia di lana sotto la camicia e previene la botta di freddo con una tachipirina preventiva. Diamoci alla cucina, Paola deve preparare la torta di mele, la torta per la signora Maria. Solo per lei. Deve essere deliziosa.


Paola prende la farina, la pesa (quattrocento grammi) e la butta per terra, la sparge con pi piedi, poi la raccoglie con scopa e paletta e la ripone a fontanella in una terrina.Adesso è il turno delle uova: le apre in una ciotola, chiama il gatto dei vicini e ne fa leccare un po’ – è goloso per le uova, questo gatto non sa resistere!Lo zucchero è già pronto: lo aveva messo in balcone prima, adesso è sicuramente pieno diformiche:dopo la cottura si confondono con le noci che Paola frantuma e con la cannella macinata non troppo a velo. Il burro lo compra scadente, il peggiore (chissà come lo fanno, si chiede Paola), per sì e per no Paola lo mette su un piatto di plastica, scende giù per strada: c’è il cane adottato dal vicinato, un vecchio spinone probabilmente allergico alle pulci, ha qualche piaga che si ostina a leccare: lo spinone leccherà il burro a mo’ di benedizione. Tutti gli ingredienti sono pronti: se le mele di Biancaneve fossero in commercio, Paola ne comprerebbe un chilo, ma si sa, certe bontà esistono solo nelle favole; si fa di necessità virtù, pensa Paola mentre, in cucina, si diverte a giocare a calcio con le mele.La torta è pronta, Paola con il vestito che la signora Maria le ha regalato, è orribile, una cosa fuori moda che chissà in quale svendita lo avrà comprato, un’orribile fantasia di rose rosse grandi quanto un girasole, circondate da foglie gialle su sfondo verde petrolio. E con qualche farfalla.

La signora Maria è arrivata, Paola ha aperto le finestre,la signora Maria ringrazia per il dolce, ne sente il profumo, Paola pensa che a profumare è l’altra torta, quella buona che lei ha fatto per sé, intanto la signora Maria accetta di bere un tè,Paola versa il tè e intanto agevola una bella fetta di torta di mele alla cara suocera, la signora Maria avvicina alla bocca un pezzetto di torta e mentre lo gusta pensa a quel bel vestitino che Paola indossa, l’aveva dimenticato a casa sua Dolores, la colf peruviana che sparì all’improvviso, forse morta… soffriva di eczema o forse era psoriasi o chissà quale altra dermatite: a Paola quell’abito dona proprio, dona davvero, neanche a Dolores stava così bene, pensa la signora Maria.

GD 

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