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Sfatiamo anche questi luoghi comuni

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Il ruolo della donna-oggetto se è un fatto nazionale figuriamoci lo schifo presente sulle reti locali:

Sfatiamo anche questi luoghi comuni

Trasmesso addirittura durante la pausa pubblicitaria dai cartoni animati davanti agli occhi dei bambini.

Se nel contesto italiano la donna nuda è considerata addirittura come una zoccola (quindi non solo come un oggetto sessuale ma ben peggio) non voglio immaginare (e non vorrei mai) quanto è pericoloso veicolare così a lungo questo tipo di rappresentazione femminile.

Se il corpo femminile e gli atteggiamenti seducenti di una donna in italia provoca disgusto (in senso maschilista) da una parte ed eccitazione dall’altra, pensate un pochino alla pericolosità del messaggio e alla misoginia che esso veicola.

Alla visione del modello della donna oggetto nel nostro paese ci troviamo di fronte ad alcune opinioni comuni:

1) E’ una gnocca, me la farei. (per usare termini più eleganti) Quelli che vedendo una donna sbavare per il modello di turno esclamano ” sembra gay”. Non ho niente contro chi dice che è una bella ragazza perchè bella lo è, ma con chi usa termini che incitano lo stupro come “la fondo”, “la smonto”, “la apro in due” o schiattamente “le stupro il culo” e poi critica una che dice semplicemente “che figo”.

2)Chi la critica è bigotto, lei è libera di spogliarsi. Come se fosse impossibile immaginare una sessualità femminile al di fuori dello sfruttamento commerciale. Di fronte ad una simile affermazione dovremmo pensare quale opinione gli uomini (ma anche le donne) abbiano maturato sulla sessualità femminile. Ho chiesto  a qualcuno di loro quale sia invece la loro opinione nei riguardi di quelle donne che utilizzano la sessualità in modo libero e non a fini commerciali. Ero curiosa di sapere la loro opinione circa una donna che gestisce la sessualità autonomamente per vantaggi propri e per fine se stesso.

Immaginavo la loro risposta. Bigotto è chi critica una velina, ma chi critica una prostituta o una donna libertina che utilizza il sesso a fini diversi dalla procreazione o dalla mercificazione pubblicitaria non è bigotto, perchè la natura femminile è diversa da quella maschile.

Queste persone hanno confuso l’emancipazione sessuale delle donne con la loro mercificazione. Questa è una malainterpretazione e credo che la mercificazione mediatica del corpo femminile sia una falsa liberazione delle donne. Ricordatevi che mercificazione non sta con liberazione sessuale, anzi sono delle nuove gabbie che controllano la nostra sessualità e la riducono a mero oggetto per il piacere maschile.

 3) Le donne che la criticano sono invidiose. Un altra tendenza italiana. Le donne che criticano la tendenza italiana a mercificare la sessualità delle donne viene etichettata come un invidiosa “possibilmente brutta e grassa“, quindi non conforme ai canoni estetici delle belle veline taglia 38, come se quelle belle debbano per forza condividere la mercificazione delle donne o come se esso sia il destino di tutte le belle. Oppure “frigida, acida che possibilmente non scopa da un pezzo“, come se la donna dovrebbe cercare a tutti i costi lo sguardo maschile anche in situazioni inappropriate.

 4) Le veline e le pupe sexy ad ogni spot sono troie. E chi ci sbava o il pubblicitario è un figo…Questo luogo comune è irritante e pericoloso, perchè sembra voler far cadere la responsabilità solo sulle donne. Mentre la mercificazione del corpo femminile è invenzione maschile, le donne vi ci hanno aderito poco dopo.

Chi ci ha rapito dalle piazze per portarci negli schermi della Mediase&co? Non ci ha costretto nessuno fin qui d’accordo, ma dietro questo c’è un lungo lavoro di manipolazione che equivale ad una violenza, proprio come se ci avessero costretto a diventare donne-oggetto, per privarci di autorevolezza e come reazione al femminismo dilagante che ribadiva che la donna non aveva bisogno di un uomo per affermarsi (non è un caso che la mercificazione delle donne iniziava proprio quando finì l’era delle lotte femminili).

Il risultato è questo: ci siamo spersonalizzate sia nel corpo che nella mente senza ricordare più chi siamo e che cosa vogliamo.

Ps: Ecco il sito, pieno di pezzi di carne femminili.



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