Sfida diabolica - Provato - PS3

Creato il 11 luglio 2013 da Intrattenimento

Ovvero, come Blizzard intende intrappolare nel suo hack & slash anche i giocatori console

Dalla versione console di Diablo III chi ci può perdere è solo e unicamente Blizzard. Sembra paradossale perché in fondo, dopo dodici milioni di copie su PC e con dei costi di conversione supponiamo non proibitivi, è improbabile che lo sviluppatore non riesca quantomeno a portare a casa qualcosa dall'operazione. A ben vedere però il ritorno nei salotti della casa di Irvine arriva con un titolo che ha generato tanti profitti quante sono state le polemiche che lo hanno circondato, un calvario a cui sono seguite moltissime patch riparatorie ma che ora andrà evitato a tutti i costi per non presentarsi con un biglietto da visita sbagliato verso un pubblico a cui nomi e successi come StarCraft e World of Warcraft non è detto vogliano necessariamente dire qualcosa. Giocatori a cui l'hack & slash ad ambientazione fantastica arriva in realtà come un toccasana, appartenente ad un genere poco rappresentato in salotto, e che si troveranno ad inizio settembre un titolo dal nome insospettabilmente pesante ad anticipare la stagione dell'anno più ricca d'uscite. Dopo averlo recensito su PC oltre un anno fa e averne parlato di recente, siamo tornati a giocarlo nel corso di un evento dedicato, raccogliendo qualche impressione aggiuntiva.

Ad un passo dall'Inferno

Per una seconda volta la versione dimostrativa messa a nostra disposizione si svolgeva all'interno del primo atto di gioco, quello che da Nuova Tristram apre le porte ad un'avventura che cambierà più volte tonalità e temi. Diablo III in versione PlayStation 3 e Xbox 360 è contenutisticamente identico all'originale: quattro capitoli comporranno lo scheletro di un'avventura da giocare ad altrettanti livelli di difficoltà diversi, sbloccabili via via ogni qual volta si porta a termine con successo quello precedente. Tornerà anche la modalità Hardcore, l'approdo definitivo per chi cerca una sfida su cui sbattere la testa per parecchio tempo: qui la sorte del proprio personaggio è appesa al sottilissimo filo della morte permanente, un esercizio di pazienza che unisce frustrazioni e gratificazioni. Inoltre lo sviluppo di questa conversione ha seguito in parallelo quello della controparte PC, il che vuol dire che aggiunte come il Paragon System o bilanciamenti come quelli che hanno coinvolto a rotazione tutte le classi, saranno presenti nel disco di gioco fin dal lancio. La vera svolta che cambierà radicalmente l'esperienza è quella relativa all'assenza del discusso sistema di connessione permanente che ha fatto da pilastro all'introduzione della casa d'aste online. Niente di tutto ciò sarà presente su console, dove non solo si potrà completare il titolo senza mai connettersi ma la "auction house" è stata completamente eliminata. Le implicazioni di questo cambiamento toccano molto da vicino anche il gameplay, visto che il cosiddetto "trash loot", gli oggetti non specifici oppure non sufficientemente interessanti per essere presi in considerazione, è stato eliminato e il bottino lasciato sul campo di battaglia sarà quasi sempre specifico per la propria classe. Sembra poco ma queste modifiche, nel bene o nel male, cambieranno in maniera radicale il volto delle partite. Diablo III in salotto, secondo Blizzard, non dovrà però solo essere accessibile ma anche più incentrato sull'azione. L'ex capo del progetto, Jay Wilson, disse in varie occasioni che la sua visione per la serie prevedeva di imporre al giocatore quante meno pause possibili, e per questo anche adesso, dopo il suo riposizionamento all'interno di un team differente, quella filosofia ha ispirato certi cambiamenti. In particolare, grazie alla croce direzionale è concesso scorrere tra gli oggetti raccolti nell'inventario e confrontarli su tre statistiche - attacco, difesa e punti vita - così da decidere al volo quale equipaggiare. Ai livelli di difficoltà meno impegnativi questa aggiunta consentirà di non aprire il menu o quasi, una soluzione ideale anche per facilitare la fruizione della cooperativa in locale. Diablo III - Gameplay della modalità co-op per quattro giocatori E proprio in quattro sullo stesso pannello TV è avvenuta la nostra prova. Il lavoro fatto sulla telecamera, che accompagna i giocatori zoomando quel tanto che basta da dargli modo di allontanarsi alcuni metri e poi ricompattarsi, e su un'interfaccia estremamente pulita, ha reso possibile creare una modalità coop che per molti diventerà anche quella preferita. Certo giocare online su quattro TV differenti darà maggior libertà di movimento e forse sarà la scelta prediletta per chi ambisce a completare la difficoltà Inferno, ma le esplosioni e la confusione che si creano sullo schermo nelle situazioni di maggior pathos saranno per molti un compendio perfetto a svariate serate in compagnia. Come abbiamo già sottolineato durante i test precedenti, lo schema scelto per il pad sposta sui pulsanti frontali e dorsali la gestione delle abilità mentre lo stick sinistro muove il personaggio e quello destro esegue l'inedita rotolata, perfetta per schivare i colpi e colmare almeno in parte il gap di precisione con il mouse. Questa configurazione funziona senza problemi e richiede pochissimi minuti per prenderci la mano, anche se siamo curiosi di testarla negli atti avanzati e con un tasso di sfida superiore. Il problema che precedentemente ci aveva preoccupato un po', ovvero la poca stabilità del frame rate, si è invece rivelato meno evidente del previsto: Diablo III scorre a sessanta immagini al secondo e nonostante in alcuni casi ci siano dei cali di fluidità, questi sembrano meno frequenti rispetto alle prime demo. Abbiamo messo mano a un discreto numero di classi, ranged e melee, senza riscontrare particolari problemi né di controlli né grafici. Casomai capita spesso che l'azione diventi un po' troppo caotica, motivo per cui è stato inserito un comando, attivabile tenendo premuto lo stick di destra, che disegna un cono di luce colorata sopra il nostro alter ego, dandoci immediatamente modo di ritrovarlo in mezzo ad esplosioni e pezzi di mostri bruciacchiati. Insomma il gioco è noto e la conversione sembra aver scelto soluzioni intelligenti per portare a termine un compito non certo facilissimo. La versione Xbox 360, provata all'E3, sarà identica a quella PlayStation 3 se non che quest'ultima godrà di alcuni oggetti bonus ispirati a titoli esclusivi Sony, come una sciarpa e un amuleto che omaggeranno rispettivamente Journey e Uncharted. Niente da fare, per ora, per quanto riguarda la trasposizione PlayStation 4, di cui nulla al momento si è visto. Mancano un paio di mesi scarsi all'arrivo sugli scaffali di Diablo III, il tempo necessario per rifinire e testare le ultime finezze. Lo sbarco di Blizzard su console dopo tanti anni d'assenza avviene con il titolo più adatto allo scopo tra quelli che può vantare a catalogo, ma l'operazione non è priva di rischi: ancora poco e potremo tirare le somme.


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