Nonostante sia, da una settimana almeno, imprigionata in un micro-clima idiosincratico, che la fa andare in giro coperta di strati che nemmeno Amundsen, beatamente convinta di essere in Groenlandia a qualsiasi ora del giorno e della sera, nonostante abbia altro da fare e da pensare, su praticamente tutti i fronti, nonostante la fine della scuola, nonostante tutto, la ‘povna non può dimenticarsi il matrimonio dell’anno.
Mentre dunque da un lato il loro spettacolo per Ginger procede a larghi passi (con date di produzione, richieste di costumi e trattamenti), mentre dall’altro si stringono le fila per decidere l’alloggio (perché loro si spostano tutti insieme, come sempre, e trovare un luogo che reputino adatto – dunque non arrangiato, figo senza essere pacchiano, spazioso, che tenga conto delle loro variegatissime esigenze – è comunque cosa rara), continuano i confronti sul dress-code, serratissimi. E la ‘povna (che intanto ha visto un vestitino Desigual relativamente a buon prezzo, per essere elegante), approfittando del giorno libero, come si era ripromessa ha fatto innanzi tutto un bel giro nel suo armadio.
Il risultato l’ha lasciata sufficientemente soddisfatta. Nonostante durante il trasloco di due anni fa lei fosse stata presa da raptus innovatore selvaggio (e avesse dunque regalato una buona parte dei suoi beni mobili ad amici e conoscenti), qualche pezzo di pregio, qua e là, si è salvato dalla purga (per lo più per ragioni affettive, come sempre). E lei può così contare, nel catalogo, una serie di mises che hanno anche il vantaggio di fornire, all’occorrenza, appartenenze emozionali.
Obbedendo a un impulso dispettoso (che quest’anno va così, lo si è capito presto), decide allora di condividere con i lettori le possibili proposte. Chiedendo ai suoi lettori di lasciarsi andare a esplicite votazioni e preferenze; e insomma, a chi gli va, di consigliare.
Gli eventi importanti (da sera, per far prima, e non si sbaglia troppo) cui deve partecipare sono tre, soprattutto. La cerimonia nuziale (per la quale, si ricorderà, aveva pensato questo), un cocktail in grande soirée un paio di giorni prima dell’evento e la vera e propria festa. Vi sono poi altri tre momenti da vivere insieme, ma che possono essere interpretati un po’ più laschi, e dunque la ‘povna, per ora, li lascia stare.
Ecco dunque, senza stare a precisare che cosa per dove, la sua piccola rassegna:
1) Il primo è un vestito romantico, dell’indimenticato Baloon, di seta sfondo azzurro cupo (anche se dalla foto non sembra), con margherite, in lungo.
2) Il secondo è un vestito un po’ ammiccante, sempre di seta, ma rossa. E con pois e balze.
3) Il terzo, a vederne la foto, sembra nulla, ma è un tubino nero semplice che ha il pregio di cadere addosso come un guanto, e di essere un passe-partout per ogni dove.
Il quarto e il quinto li ha già linkati, ma giova ricitarli.
E così, dopo aver giocato un po’ al gira-la-moda, la ‘povna se ne torna alle incombenze. Con la consapevolezza che, qualunque cosa lo sceneggiatore si appresti a prepararle in mezzo, sarà un bel mese lungo da passare.