(Embè? Repetita iuvant!)
E' una cosa che dico spesso, a tanti, a molti, a troppi.
E' il motivo per cui io ho un blog che si chiama "The Blog Therapy" e un account su tutti i social network, o quasi.
E' il motivo per cui chi mi conosce, davvero, sa che io sono diversa di persona.
Io, di persona, mi controllo. Mantengo la mia immagine, la mia posizione.
Mantengo l'idea che gli altri hanno di me.
Di quella forte che sostiene tutti.
E quando sono crollata io, beh, non ho voluto vedere nessuno.
Quelli con cui ho provato a parlare non mi hanno capita.
Quelli con cui non parlavo del mio malessere in qualche modo mi hanno aiutata a distrarmi proprio grazie all'immagine di me che dovevo mantenere.
Se devi far finta che vada tutto bene, che sei felice, che non stai morendo dentro, prima o poi finisci per crederlo anche tu e allora forse qualcosa dentro di te scatta e capisci che vuoi che quel sorriso non sia finto.
Ma da qualche parte bisogna pur sfogarsi, bisogna cedere.
Io ho ceduto qui e ho trovato tante mani che mi hanno aiutata a rialzarmi.
Tanta gente che mi ha detto "ho sofferto come te", "è successo anche a me", "poi però passa".
Tanta gente che non sa nemmeno come mi chiamo. E nemmeno gliene frega qualcosa.
Tanta gente che con me si è aperta, che mi ha detto cose che non avrebbe detto nemmeno a sua madre, o al fidanzato, o alla moglie.
Si sopravvive, qui, in qualche modo.
Poi si va là fuori. Ed è lì che si vive.
Ma quando sai che se qualcosa va storto puoi sfogarti dove nessuno sa chi sei, si vive molto meglio.