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Sfogliette di mele al profumo di rosmarino. La finta sfoglia.

Da Melagranata

Sfogliette di mele al profumo di rosmarino. Facciamo finta che…

 

Sfogliette di mele al profumo di rosmarino. La finta sfoglia.

 

La bimba si guardava la punta delle pantofoline rosse, le gambe tese davanti a sé, seduta sul basso sgabello; cantava piano, una filastrocca di galli e pignatte, di tavole e re. Scuoteva i codini, stretti in due elastici verdi, ad ogni strofa e stringeva una bambola svestita, avvolgendola in panni e fettucce. Ogni tanto interrompeva il canto, alzava lo sguardo e cantilenava: Hai finito i compiti?
La sorellina, arrampicata sulla seggiola alta, intingeva il pennino nel calamaio e chinando il capo dai capelli cortissimi mormorava, quasi, quasi.
Asciugò infine il pennino, stringendolo tra le falde del nettapenne di pannolenci. Posò il foglio di carta assorbente sul quaderno. Chiuse il calamaio e con un salto piccino si chinò accanto alla sorella.
Eccomi, giochiamo?
Si, dai. gli occhi della piccola splendevano, di gioia e di attesa.
Allora facciamo finta che eravamo…
le pareti della stanza si aprivano, sparivano l’armadio e i lettini gemelli, le due ampie finestre piene di luce, il tavolo da studio e la culla della bambola. Si alzavano boschi e foreste, i corti capelli bruni diventavano bionde lunghissime trecce, i buffi codini eran cuffie, elmi, cimieri. I grembiulini a quadri si trasformavano in lucenti armature e ampi serici mantelli. La piccola era scudiero, nutrice, cavaliere, principe e servo. La grande, sempre principessa, regina a volte. La scopa, sottratta in dispensa, era cavallo, la sedia, rovesciata in terra, era carrozza, o treno, o diligenza. Un tappo bruciato segnava folti austeri baffi. Un vecchio telo era tenda di nomadi predoni, era capanna di pescatori, era igloo eschimese, era velo di sposa. La regina rimprovera il cavaliere, le voci si alzano, il cavaliere, impertinente, risponde.
La giovane mamma, dalla cucina, interviene: Bambine, non bisticciate, tra poco è pronta la merenda. Vi ho fatto il budino di cioccolato.
Dalla camera escono trilli di gioia e risatine. Le bimbe si guardarono, avvinghiate sul tappeto, e scossero i riccioli, con aria di compatimento:  Ma dai mamma, non bisticciamo mica, facciamo finta.

 

Sfogliette di mele al profumo di rosmarino
(con finta sfoglia)

 

Sfogliette di mele al profumo di rosmarino. La finta sfoglia.

 

La finta sfoglia (liberamente tratta da quella di Adriano)

250gr farina 00
250gr ricotta
160gr burro morbido
la buccia di un limone biologico
2 pizzichi  di sale

Ho setacciamo la farina con il sale, ho unito la ricotta, la buccia di limone grattugiata ed il burro a pezzetti e ho mescolato  con il taglio di una spatola (va bene anche la forchetta),  fino ad ottenere un insieme di briciole piuttosto regolari.
Ho avvolto le briciole nella pellicola e, aiutandomi con questa, ho compattato la massa,  formando un rettangolo con un lato di una metà più lungo dell’altro, alto un po’ meno di un dito.
Ho messo in frigo per 3 ore.
Ho messo l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e ho dato un giro semplice (a tre), come per la comune pasta sfoglia:  ho  disposto, cioè, il rettangolo di pasta con il lato lungo di fronte a me. Ho piegato a libro, chiudendo prima la parte destra, poi la sinistra, su una identica parte centrale. Ho fasciato con la pellicola e messo in frigo una mezz’ora.
Passato questo tempo ho riposato l’impasto sulla spianatoia, ho steso leggermente l’impasto e ho ripetuto l’operazione precedente. Rimesso in frigo per mezz’ora. Ripeto ancora un’altra volte, tre giri semplici in tutto.
Se all’inizio l’impasto era granuloso e disomogeneo, al terzo giro si sarà uniformata.
A questo punto ho steso sottile, ca. 2 – 3mm.
Ora siamo in grado di utilizzare l’impasto come più ci aggrada, in preparazioni dolci e salate.
Io ne preparo discrete quantità, poi le stendo in rettangoli e li congelo. Sempre pronti all’uso, quando serve!

Sfogliette di mele al profumo di rosmarino. La finta sfoglia.

Per i dolcetti (con l’impasto precedente ne otteniamo 12)

finta sfoglia
mele bio, non sbucciate, 2
miele d’acacia, un cucchiaio ca
rosmarino fresco, un rametto
un limone, il succo

Ho affettato le mele, senza sbucciarle, e le ho riunite in una ciotola, bagnandole con succo di limone.
Ho steso la sfoglia in un rettangolo. Con un tagliapizza, o un coltello ben affilato, ho ricavato dodici rettangoli e li ho bucherellati solo al centro con i rebbi di una forchetta.
Li ho spennellati leggermente con miele d’acacia, ho disposto qualche fettina di mela al centro e ho spennellato ancora leggerissimamente con il miele. Ho disposto un ciuffetto di rosmarino su ogni dolcetto.
Ho infornato a 200° fino a doratura (circa 12/15 minuti)
Se li volete più dolci, potete spolverarli di zucchero a velo una volta freddati.
Ottimi con il caffè, con il tè del pomeriggio, per la merenda dei bambini.


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