So già che alcuni di voi che lo leggeranno si sentiranno toccati in prima persona e magari giudicati, so che altri lo leggeranno dandomi ragione. E' quasi sempre così. C'è chi leggendo il mio blog mi idealizza come una specie di illuminato, un essere superiore perfetto e c'è chi mi dà del cretino, mezzo pazzo utopico che scrive una valanga di stronzate senza senso.
Sembra che le persone ti debbano o amare o odiare, non c'è via di mezzo.
Io non sono né un illuminato né un imbecille, sono Andrea Cusati, un essere umano di sesso maschile, punto.
Non c'è altro da dire.
Come tutti ho fatto i miei errori, li faccio e li farò, come tutti ho i miei alti e bassi, come tutti mi incazzo e scendo dal cazzo, come tutti rido e piango, come tutti vedo in che miseria di vita è immerso l'essere umano tutti i giorni.
Alla fine mi sono detto che è una riflessione che mi va di pubblicare e condividere, come sempre condivido con voi ciò che mi sembra interessante e utile per altri e ad altri.
Giro per le strade e vedo persone coi sorrisi all'ingiù che vagano con passo veloce nelle città, sempre di corsa anche se in quel momento non sono di fretta.
Ci si trascina alla sera con velocità per terminare un'altra giornata uguale alle altre.Pieno il mondo di gente che non si sente realizzata, che si sente insoddisfatta, che soffre di un dolore di cui non conosce il nome e a cui non sa dare spiegazione, come fosse una sorta di maledizione o di malattia inoculata alla nascita.
Persone che non sanno neanche perché molte volte si comportano in un modo che non gli piace o che effettuano azioni dannose nei loro confronti senza capirne il motivo.
Eppure in internet, nelle televisioni, in giro, quando parli con amici e parenti sembra che tutti fingano di stare bene, che questa merda da ingoiare tutti i giorni sia la vera vita.
E' così e non ci si può fare niente.
Tutti che rispondono al dolore con un sorriso ficcandosi il dolore nel culo.
E' come un auto che sta andando verso un burrone ma non lo sa.
E' come nei cartoni di Wil il coyote, quando lui disegna la strada che conduce al burrone per farci cadere Beep Beep.
Oggi io ho le capacità e le nozioni per mettermi su quella strada ed essere una sorta di segnale di pericolo per qualcuno, non certo per tutti. Posso avvisare prima che è meglio cambiare strada al più presto e che sarebbe utile farlo.
Quello che non mi sarei mai aspettato è che pochissime persone avrebbero fermato l'auto almeno per riflettere un momento sulla possibilità di cambiare strada.
Vedere quanti continuano la corsa, senza cagarti, verso l'ignoto, quanti ti guardano come fossi pazzo e vanno verso il burrone a tutta velocità, quanti fingono di ascoltarti (come se fosse interesse tuo che sei lì fermo a piedi sapere che più avanti c'è un burrone) e ringraziandoti sorridendo continuano la loro marcia inesorabile verso l'inevitabile, quanti continuano la marcia dicendo che non possono fermare l'auto perché non ne sono capaci e non gli interessa apprendere come diventare capaci, come se la loro vita fosse di un altra persona di cui non gliene frega nulla, quanti rallentano ma proseguono imperterriti verso lo strapiombo.
Mi informo e condivido i pericoli dell'alimentazione cui siamo abituati e conoscenti affetti da obesità, diabete, colesterolo e chi più ne ha più ne metta, si siedono a tavola davanti a me con la schiera di pastigliette accanto al bicchiere e mi dicono che mi faccio troppe menate e che dico un sacco di stronzate.
Gente infelice, distrutta moralmente nella vita mi dice come dovrei vivere e che la mia crescita personale è una stronzata, che sanno loro come si vive e se per caso gli fai notare che tu hai ottenuto qualcosa di utile con il metodo che segui e loro no, chiudono il discorso dicendoti che ognuno segue i metodi che preferisce.
Vi confesso una cosa: una parte di me a volte emerge e mi urla nelle orecchie che nulla ha senso, che dovrei chiudermi in un eremo e mandare tutti a fare in culo.
A volte, e qui è l'Andrea essere umano che vi parla, ho la tentazione di chiudere questo blog e lasciar perdere tutto.
Non sono nessuno e non ho la verità assoluta in tasca, ma ho trovato strade utili e dopo averle sperimentate su di me le propongo con convinzione.
Non ci guadagno un cazzo, anzi, è più quello che spendo (il mio percorso di crescita personale, ad esempio, mi è costato più di 2000 euro investiti da disoccupato) e regalo tutto gratuitamente.
Mi sono sentito paragonare a Wanna Marchi, a Scientology addirittura, persone che sono ricercate ed espulse da diversi Paesi a livello mondiale se non in galera.
Un delinquente illuminato!
Cazzo, è il massimo.
Poi rifletto e mi sforzo di ricordare le speranze e la passione che mi hanno mosso ad aprire questo spazio.
L'empatia che sentivo e sento verso le persone, verso i loro problemi e la compassione per il prossimo.
Ho dovuto necessariamente prima imparare ad amare me per poi comprendere questa frase e poterla attuare.
La verità credo che sia che in fondo vi amo.
Amo l'essere umano, come le altre forme di vita, e credo non si meriti la vagonata di dolore che prova tutti i giorni senza che nessuno gli spieghi come elaborarlo in maniera utile.
Amo anche chi mi insulta e mi deride perché in fondo so che non ce l'ha con me, so che soffre e ha bisogno di aiuto e compassione, anche se loro stessi non se lo ammetteranno mai.
Vorrei poter aiutare tutti ma so che è impossibile e... in certi casi è davvero frustrante.
E' frustrante dover ignorare tutti i giorni le tante persone che ti chiedono l'elemosina sapendo che non puoi al momento aiutarle e se un giorno anche potrai non potrai aiutarle tutte, è frustrante vedere che telegiornali e giornali invece che dare una risposta vera a chi soffre diffondendo informazione seria su come aiutare l'essere umano a vivere meglio parlano di aria fritta e roba inutile, è frustrante sentirsi in un mondo che non parla la tua lingua... è frustrante spesso... ma è la strada che ho scelto.
Credo proprio che per ora andrò avanti e... come diceva Rossella O'Hara in "Via col vento": "domani è un altro giorno".
Scritto da Andrea Cusati martedì, 26 novembre, 2013
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