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"La rabbia, l'esasperazione, nonché un profondo sentimento di riscossa di tre famiglie di sfrattati e dei loro numerosi bimbi, ci hanno condotto tutti verso questa scelta obbligata. - dichiarano i rappresentanti del Movimento in una nota - L'Amministrazione Comunale che, inizialmente, si era resa disponibile ad una sistemazione d'emergenza e soprattutto in tempi brevi, ha disatteso gli impegni assunti mostrando indecisione e irrisolutezza attraverso snervanti rinvii e temporeggiamenti. Se non avessimo utilizzato lo strumento dell'occupazione le famiglie avrebbero passato il Natale in mezzo ad una strada".
"Tuttavia riteniamo auspicabili ulteriori confronti con questa Giunta (alla quale va riconosciuta di essersi resa disponibile per un blocco degli sfratti generalizzato) - prosegue la nota - con la quale ribadire le nostre proposte per fronteggiare la crisi abitativa non più attraverso misure emergenziali, ma attraverso un piano casa che affronti alla radice i problemi storici di questa città. La crisi dell'abitazione, aggravata fortemente dalla situazione economica nazionale, investe varie categorie sociali ( disoccupati, sottosalariati, precari, giovani coppie, disabili, pensionati, migranti …) sottoponendole ad una pressione ai limiti della sopravvivenza. Per questo non possiamo esitare e attendere soluzioni dall'alto che troppo spesso sono inghiottite da pastoie burocratiche, mala gestione ed incompetenza gestionale".
"Riteniamo che questa prima occupazione per il diritto all'abitare sia un passo fondamentale per intraprendere un percorso di mobilitazioni cittadine da cui scaturiscano nuove politiche abitative che mettano al centro il bisogno primario della casa come diritto inalienabile e non più considerato come un “servizio sociale” o peggio come oggetto di scambio. Intendiamo intraprendere - si legge ancora nella nota - anche un percorso che permetta di riprendere il patrimonio comunale esistente attraverso pratiche di autorecupero, perché non possiamo pensare di appesantire questa città con altre colate di cemento, fonte di profitto per pochi, e soprattutto per bloccare la tendenza nazionale alla svendita dei patrimoni pubblici, che invece rappresentano indubbiamente una fonte di ricchezza per tutta la comunità".
Il Movimento per il Diritto Alla Casa è aperto a chiunque voglia attivamente partecipare. Il giorno di Natale, 25 dicembre, dalle ore 21 si terrà la prima cena autogestita alla “Casa Paradiso Occupata”. L'invito è esteso a chiunque voglia contribuire a costruire insieme una città di diritti.
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