Il ragazzino era impiegato nel trasporto di prodotti da una rivendita ad un’altra, entrambe di proprieta’ del suo ”datore di lavoro”. I carabinieri, nel prosieguo dell’indagine, hanno accertato che il minore veniva ”regolarmente retribuito” giornalmente, mediante l’offerta di prodotti dell’azienda per la sua famiglia. I militari hanno precisato che il minore marocchino, comunque, non ha mai subito vessazioni o maltrattamenti durante il suo ”lavoro”, definendosi anzi contento dell’impiego svolto, che al momento sembra che sia stato prestato al di fuori dell’orario di frequenza scolastica obbligatoria.
I genitori erano a conoscenza del lavoro svolto dal bambino e consenzienti visto l’aiuto che il ragazzo portava alla famiglia. La comunicazione della notizia di reato e’ stata inoltrata anche al tribunale dei minori, da parte della quale i militari attendono decisioni sul conto dei genitori del minore.