M’immagino un Dio vagare beato
tra stelle, comete, sorretto da un fiato,
divino tepore, e correre alato,cullato dai venti, da un mare infuocato.Galassie, pianeti e nebule in fioresi fondono, spandono il fuoco e l’amoreal tocco divino si forma il carbone,poi l’elio, l’azoto risorge e poi muore.Un gioco infinito, un’altra esplosionesi specchiano, corrono, e fondono il Solegià cento milioni di sue consorelle,milioni e miliardi di nuove facelle.Perché tutto questo? E aver l’ illusioneDi essere il centro di tanta attenzione,non è forse segno di gran confusione?Non è irriverente riguardo al Signore?Io resto estasiato, silente e sgomentoMi perdo, sprofondo e poi mi spaventoLa giostra infinita continua a girare,coi mari, le nubi: mi vien da pregare!