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Sgominata banda criminale che vendeva documenti d’identità a migranti clandestini

Creato il 15 maggio 2015 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

Sgominato questa mattina dai Carabinieri dei comandi provinciali di Lecce, Napoli e Caserta un gruppo criminale italo-marocchino, con base a Melito di Napoli, operante nel Sud Italia. Specializzato in furti di armi e in furti di documenti d’identità presso gli uffici comunali, il gruppo criminale aveva esteso il proprio giro d’affari in tutto il Sud, fino alla Grecia e al Nord Africa. Molti dei documenti rubati sono stati ritrovati in possesso a cittadini siriani, albanesi, palestinesi, iraniani e afghani, fermati in Italia e in varie nazioni europee.

Venti le persone arrestate questa mattina dai militari nell’ambito dell’operazione denominata “Bingo”. Le indagini dei carabinieri erano partite a luglio 2014 da Gallipoli, nel Sud Salento, dove era stato scoperto un furto di 1.050 documenti di riconoscimento dagli uffici comunali (oltre a 12 pistole appartenenti ai vigili urbani e 200 cartucce) e nell’agosto successivo al comune di Parabita, dove erano state rubate altre 350 carte d’identità.

A Gallipoli i ladri di documenti erano andati in vacanza con le famiglie, confondendosi con i normali turisti ed effettuando ripetuti sopralluoghi negli uffici comunali della città e di paesi limitrofi, come Taviano, Alezio, Parabita. A bordo di un’automobile con il doppio fondo trasportavano bombole, fiamma ossidrica e tutti gli attrezzi necessari a scardinare armadi blindati. Dopo il colpo negli uffici tornavano alla base campana e avviavano i contatti con i ricettatori magrebini.

La banda criminale una volta rubati i documenti d’identità li piazzava sul mercato nero dei migranti irregolari. I ricettatori compravano i documenti a 13 euro e li rivendevano ai migranti clandestini a circa 500, con un giro d’affari milionario. Una volta venduti i documenti, i migranti partivano per l’Italia clandestinamente e li utilizzavano per spostarsi sul territorio nazionale e anche all’estero, evitando in tal modo le operazioni di rimpatrio o i tempi biblici delle procedure per l’ottenimento dello status di “rifugiati”.

Furti di documenti sono stati documentati in alte zone della Puglia e della Campania, come Bosco Trecase, Castel Volturno, Parabita, Castelnuovo, Melito, per un totale di otto episodi che ora i militari attribuiscono alla banda. Sono stati inoltre evidenziati stretti legami tra i componenti del gruppo criminale italo-magrebino ed della criminalità organizzata campana. Il sodalizio aveva messo in piedi un vero e proprio mercato del documento falso, nel quale venivano offerti al miglior acquirente anche patenti, carte di circolazione e passaporti.

I provvedimenti seguiti all’operazione “Bingo” sono stati eseguiti nei comuni di Melito, Giugliano in Campania, Napoli, Santa Maria Capua Vetere, Teverola, Frignano, questi ultimi tre nel Caseratano. Sono a firma del gip di Lecce Simona Panzera su richiesta del sostituto procuratore Guglielmo Cataldi della direzione Antimafia di Lecce.


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