La quantità di erbe selvatiche che crescono nei prati, sui cigli dei sentieri e nei sottoboschi è inenarrabile. Bisogna solo imparare a riconoscerle, e in specifici periodi dell’anno (e della primavera), andare a cercarle, raccoglierle, e trarne i numerosi benefici.
Ieri sono stata con Mama in giro per sentieri, qui sulla collina, e abbiamo osservato e raccolto alcune di queste piante.
Ad esempio, la Piantaggine, che si trova tutto l’anno, è cicatrizzante (le foglie alleviano piccole ferite, se schiacciate e applicate direttamente sulla pelle) e astringente, si può mangiare cruda in insalata o cotta come gli spinaci e anche bere come infuso insieme a qualche foglia di Malva e di Menta.
Del Tarassaco, o Dente di Leone, le foglie giovani si possono tagliare, lavare (per togliere l’amaro) e mangiare in insalata.
Ma la più interessante, al momento, è una pianticella selvatica che si fa chiamare Sgrisoli (in Trentino) e Cuiet (in Piemonte), e i suoi nomi popolari nascono dal fatto che le fogliette, se sfregate, producono un suono inconfondibile, che fa proprio “Sgrizz”.
Si può mangiare in una frittata o nel risotto, ed è una meraviglia sapere che cresce solo in un periodo specifico della primavera e che si può gustare solo una o due volte l’anno. :-)
Bon appetit!