Una passione che noi Lizzies condividiamo, oltre a quella ben nota per Jane Austen, è la Letteratura Fantasy. Immaginatevi che piacere è stato dunque per noi scoprire che una giovane ma premiatissima autrice americana aveva scritto un delizioso libro che associava queste due componenti: la società in cui si muovono i personaggi di Jane Austen ed elementi caratteristici del fantasy... Non potevamo certo lasciarci sfuggire questa ghiotta occasione!
E così LizzyP e LizzyGee si sono dedicate a questa gradevolissima lettura, Shades of Milk and Honey di Mary Robinette Kowal, una lettura piena di... glamour!
Titolo: Shades of Milk and Honey Editore: Tor Books; First Edition editions Data di Pubblicazione: 3 Agosto 2010 Disponibile in: Hardcover, Paperback, Audio-book e ebook. Pagine: 304
SINOSSI Shades of Milk and Honey (Ombre di Latte e Miele) rappresenta l’intimo ritratto di Jane Ellsworth, una donna all'avanguardia per il suo tempo, in un mondo in cui la manipolazione del glamour è considerata una dote fondamentale per una signora ben educata. Malgrado l’interferenza della magia nella vita di tutti i giorni, gli altri aspetti della vita di società del Dorchester non cambiano: le vite di Jane e di sua sorella Melody ruotano ancora attorno alla competizione per vincere le attenzioni di un buon partito. Jane cerca di resistere, e per un buon motivo: sebbene il suo talento con l’incanto sia notevole, è sua sorella la bella della famiglia e pertanto è lei a conquistare la fetta più grossa di attenzione. Alla matura età di ventotto anni, Jane si è rassegnata a rimanere per sempre nell’ombra. Ma quando l’onorabilità della sua famiglia viene minacciata, ritiene opportuno di dover spingere le sue doti al limite per sistemare le cose, e, nel farlo, incappa in una sua personale storia d’amore. Questo romanzo d’esordio scritto da un talento come Mary Robinette Kowal, vincitrice di numerosi premi, porrà fine ad un prurito che non sapevate neanche di avere; è come partecipare ad un pic-nic segreto fra Orgoglio e Pregiudizio e Jonathan Strange e il Signor Norrell. Shades of Milk and Honey è esattamente il genere di storia che ci si potrebbe aspettare da Jane Austen… se fosse stata una scrittrice fantasy. ☞ Compralo su Amazon
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Zia Jane avrebbe certamente approvato questo pizzico di Magia che rende ogni cosa diversa da come lo è in realtà.
Ne sono sicura, la Magia con cui la Kowal ha dipinto il suo spinoffdi Sense and Sensibility non è quella delle favole o dei racconti di fantasia, poco adatta ad esser mischiata con la tavolozza austeniana, ma un vero e proprio dono nell'arte dell'illusione, un prezioso talento destinato a pochi
Messa in opera di un tableau vivant ispirato ad un dipinto di Caravaggio
L'idea della figura del glamouristas'ispira principalmente ad uno dei passatempi più apprezzati dalla Società inglese di metà Ottocento, ovvero quella dei noti tableaux vivants (“quadri viventi” – il gioco consisteva nel riprodurre dal vivo un dipinto prescelto o creare uno scenario ex-novo, i partecipanti dovevano indossare vesti e restare in scena interpretando il proprio personaggio immobili come statue, esattamente come in un dipinto, non era insolito che venisse usata una grande cornice vuota ad inquadrare la scena), ma la Kowal non si limita ad inserire la nuova figura artistica nel romanzo, ne dona addirittura il talento ai suoi protagonisti e le conseguenze sono davvero interessanti!Le sorelle sono anche qui complementari nella loro apparenza formale: Melody, la cui unica dote è l'effimera bellezza – Jane, bruttina e quasi invisibile, se non fosse per il suo talento di glamourista. La complementarietà, però, non equivale alla complicità, né all'affetto incondizionato e, dove nel romanzo austeniano esisteva lo scambievole omaggio di stima reciproca fra le sorelle, qui sussiste una perenne manifesta invidia fra donne (a tratti, mi ha ricordato il rapporto tra Amy e Jo March!).
Non è un caso che sia proprio Jane (un nome che è già chiaro omaggio alla musa ispiratrice) la vera protagonista di questo delizioso romanzo, è a lei che la Kowal dona la capacità di manipolare il glamour, è su di lei che costruisce la trama principale, relegando in secondo piano la Marianne della situazione (per questa volta).
Ed il risultato non è affatto spiacevole.
Edward Norton in The Illusionist
La conseguenza vuole l'entrata in gioco di una controparte maschile che regga il confronto, ma un Edward Ferrars l'avrebbe perso, troppo poco acuto, privo d'ironia e tutt'altro che “creativo”. Così, la Kowal, pensa ad un Mr Darcy con talenti alternativi e disegna un perfetto artista gentiluomo, Mr Vincent Egli è silenzioso, costantemente concentrato sulla propria arte, tanto da risultare altero e distante come il suo alter ego austeniano, un alone di magia e mistero lo avvolge, la sua figura solitaria, il suo perfezionismo maniacale ne fanno l'immagine dell'artista maledetto... ed anche per questo, tanto ambito dall'Alta Società Inglese.Jane ne riconosce subito l'impareggiabile talento, coinvolta, suo malgrado, in una delle sue meravigliosi illusioni; per lei è fondamentale, in qualità di donna di ceto inferiore, riuscire a dimostrare la propria (evidente) bravura come glamourista, così da abbattere la convinzione che una tale arte sia, invece, prerogativa e frutto dell'esercizio delle abilità delle dame di alto lignaggio. Il talento di Mr Vincent l'ammalia e l'incuriosisce, non ha mai visto niente del genere e non ne comprende il meccanismo magico.
Egli, per sua parte, pare non accorgersi di lei, ma comincia da subito a lasciare dietro di se una scia sempre più evidente di indizi intorno alla sua tecnica segreta, ovvero, ad aprire il suo animo a Jane.
I riferimenti ai romanzi di Jane Austen sono moltissimi, ne condivido la scelta visto che si tratta di un'opera prima dell'Autrice, ma ciò che veramente ha toccato le corde dell'animo, sono le atmosfere incantate, quella magia che attutisce i toni aspri della realtà, colorandola, anche solo per puro intrattenimento, con i pennelli estasianti e sublimi del glamour
Fantasy e Jane Austen: doppiamente nel sogno
Recensione di LizzyGee
The Ellsworths of Long Parkmead had the regard of their neighbours in every respect. The Honourable Charles Ellsworth, though a second son, through the generosity of his father had been entrusted with an estate in the neighbourhood of Dorchester. It was well appointed and used only enough glamour to enhance its natural grace, without overlaying so much illusion as to be tasteless. (Shades of Milk and Honey)
[Gli Ellsworth di Long Parkmead godevano della stima dei loro vicini in ogni senso. Il padre dell’Onorevole Charles Ellsworth, sebbene fosse un secondogenito, lo aveva dotato di una tenuta nella zona di Dorchester. La tenuta era ben ammobiliata e utilizzava solo una piccola parte di incanto per valorizzare la sua grazia naturale, senza ricorrere a troppe illusioni da risultare pacchiana. (Ombre di Latte e Miele)]
The family of Dashwood had long been settled in Sussex. Their estate was large, and their residence was at Norland Park, in the centre of their property, where, for many generations, they had lived in so respectable a manner as to engage the general good opinion of their surrounding acquaintance. (Sense and Sensibility).
[La famiglia Dashwood si era da tempo stabilita nel Sussex. Avevano una vasta tenuta e risiedevano a Norland Park, al centro della proprietà, dove, per molte generazioni, avevano vissuto in maniera tanto rispettabile da meritarsi la stima generale dei conoscenti nel circondario. (Ragione e Sentimento Trad. di G. Ierolli)]
Un romanzo che ci porta doppiamente nel sogno: prima nell’Inghilterra di Jane Austen, poi nella magia di un fantasy delicato e fiabesco. Sperando che Shades of Milk and Honey venga tradotto in Italiano, attendiamo l’attesissimo seguito: Glamour in Glass, che uscirà nell’Aprile 2012!
Non vediamo l'ora di leggerlo!!!