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Shadows on the Vatican: Atto I & II – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi

Shadows on the Vatican: Atto I & II – Recensione

Recensione del 14/02/2014

Cover Shadows on the Vatican

PC Pegi 12 TESTATO SU
PC

Genere:

Sviluppatore:

Produttore: Adventure Productions

Distributore: Zodiac

Lingua: Italiano

Giocatori: 1

Data di uscita: 22/12/2011

VISITA LA SCHEDA DI Shadows on the Vatican

Pro-1Una piacevole avventura grafica... Contro-1… Decisamente lineare e non molto longeva

Pro-2Trama e vicende interessanti Contro-2Sarebbe servito qualche enigma un po' più complesso

Pro-3Belle le tavole disegnate a mano... Contro-3… Ma sostanzialmente il comparto grafico ha delle pecche

Quando si parla del fenomeno indie spesso non si pensa a quelle che sono le problematiche per la realizzazione di un prodotto ritenuto particolare per i suoi contenuti, o per il suo gameplay, e lo stesso avviene anche nel processo di pubblicazione. Si sente tanto parlare di questo “futuro videoludico tutto indie” perché piattaforme come Steam (e non solo) ormai riversano nei propri store centinaia e centinaia di nuovi giochi, aiutando questi prodotti sia nel racimolare guadagni che in altri lidi sarebbero impossibili e sia nel far parlare – nel bene o nel male – dei prodotti in questione che, in un certo senso, entrano così nel mercato che conta, per tutt’una serie di questioni: l’ampia community Steam, i frequenti sconti che attirano potenziali clienti (anche non interessati a certe tipologie di gioco), consentendo una vera e propria espansione a macchia d’olio di questo o quell’altro videogioco, progettato magari in famiglia o tra amici, con una scarsità di fondi con i quali le grandi software house nemmeno i titoli di coda sarebbero in grado di confezionare. Tra le produzioni italiane, solitamente più sfortunate e meno considerate anche dai tanti appassionati dei progetti indipendenti, si trovano videogiochi validi ma, come nel percorso di vita di ognuno, c’è ne sono di più apprezzati e di meno, anche se spesso e volentieri ciò non è sinonimo di qualità.

Tra le recenti apparizioni indie italiane troviamo Anna, conosciutissimo anche fuori dai nostri territori, ma basta focalizzarci nel più recente passato per ricordare anche Face Noir, o titoli particolari come MirrorMoon EP. Tra questi figura anche Shadows on the Vatican, avventura grafica suddivisa in quattro atti, di cui due già disponibili all’acquisto tramite Zodiac. Il titolo di 10th Art Studio, come analizzeremo più a fondo nel nostro articolo, presenta sì i soliti difetti legati ad un budget di sviluppo non esaltante, ma al contempo riesce tranquillamente a spiccare tra i tanti indie – spesso banali – che invadono i mercati digitali più importanti. Manco a dirlo, il videogioco non è ancora riuscito ad ottenere il Greenlight su Steam; strano, ma è semplice realtà dei fatti, come detto poc’anzi, a volte ci vuole anche un po’ di fortuna…

shadows-on-the-vatican-evidenza

SCANDALI IN VATICANO

Ispirata a fatti realmente accaduti, oltre che liberamente tratta dal romanzo “In nome di Dio” di David Yallop, pubblicato nel 1984 e che cercava di far luce sulla morte di papa Luciani, l’avventura grafica Shadows on the Vatican è diversa dalle altre. Per argomenti trattati, leggasi come “la delicatezza degli stessi”, e per un avanzare delle vicende che colpisce, immerge, fa sentire il giocatore partecipe della vicenda come raramente avviene nelle avventure grafiche più “scottanti”, dal punto di vista dei contenuti. Ricordando a tratti la serie Romanzo Criminale e suddivisa in quattro atti – due già disponibili e i rimanenti previsti entro i prossimi due anni – 10th Art Studio ci ricorda che anche piccoli team di sviluppo, con tutte le limitazioni che ne conseguono soprattutto in termini di budget, possono far breccia e lasciare un segno indelebile nel mercato videoludico, sfruttando temi interessanti ma delicati allo stesso tempo, cercando così di creare attorno a fatti passati e caratterizzanti la storia del Vaticano – ma non solo – quello che per struttura di gameplay potrebbe essere considerata una classica avventura punta-e-clicca. Solo che è di un team indie italiano, è economica nonostante la sua natura episodica – cosa che ad esempio non possiamo dire di un’altra avventura grafica italiana che in parte ne riprende la delicatezza di certi argomenti, anche se di un’altra epoca storia: Nicolas Eymerich: Inquisitore – e che nonostante evidenti mancanze tecniche non si perde d’animo, proponendo sequenze animate in stile fumetto davvero stupende ed un doppiaggio di rilievo.

Procediamo con ordine. Il protagonista del primo atto, Avarizia, è l’ex sacerdote James Murphy che, tornato a Roma da Chicago dove esercitava la professione di medico, va incontro all’amico Cristoforo, bisognoso del suo aiuto. Di lì a poco si innescheranno situazioni che fino ad un attimo prima non avremmo mai pensato; rinomati delinquenti di quartiere ed il coinvolgimento stesso del Vaticano e di alcuni cardinali scateneranno un mix esplosivo che rivelerà (in parte) la marea di intrighi, bugie e sofferenze di innocenti e colpevoli. Nel secondo atto, Ira, a quanto detto si aggiungono un nuovo personaggio giocabile – comparso sin dagli istanti finali di Avarizia – ed approfondimenti sulla losca vicenda ma da un punto di vista diverso. Da una parte l’ex uomo di chiesa James, ora medico rispettato e stimato, saggio, cosciente e calmo nell’affrontare le situazioni; dall’altro Silvia, killer spietata nonché avvenente “fanciulla”, pericolosa per le sue curve e per i suoi bruschi e violenti metodi per risolvere le cose. Questo strano duo si troverà più volte a contatto nel risolvere situazioni a rischio, tra enigmi che richiedono un minimo di sale in zucca ed approcci più diretti, che prevedono il solo uso della forza e, magari, di un’arma. È proprio la grande diversità tra i due a rendere le fasi di gioco del secondo atto più interessanti di quelle del primo, anche perché è grazie ad Ira che le sfaccettature dei protagonisti iniziano ad emergere e l’accostamento alla vita romana, quindi ai romani – fantastico il barista Mario ed il suo dialetto – e del procedere tramite sequenze animate a mo’ di fumetto (splendide le tavole realizzate da Daniela di Matteo) creano i giusti presupposti perché l’avventura possa essere goduta appieno da chiunque, anche dai meno avvezzi al genere. Tutto è a portata di mouse, come in ogni classica avventura grafica: muoversi e spostarsi da una location all’altra, consultare ed osservare più da vicino gli oggetti presenti nel nostro inventario, o nella scelta dei dialoghi. Classica come la risoluzione degli enigmi presenti, che ben si innestano nel processo evolutivo e di sviluppo del filone narrativo, risolvibili semplicemente con la combinazione di più oggetti raccolti, anche se in questo caso si sente la mancanza di qualche puzzle o rompicapo un po’ più complesso, complicato. Nonostante ciò, gli sviluppatori non hanno fatto mancare qualche riferimento – nemmeno tanto celato, anzi – nella risoluzione di alcuni enigmi, citando il caro ed immortale Monkey Island e, sebbene la difficoltà di Shadows on the Vatican sia tutt’altro che elevata, in generale le fasi di gioco non risultano essere mai troppo scontate o banali.

In apertura abbiamo parlato in breve del fenomeno indie, quindi dei budget ristretti, e Shadows on the Vatican ne fa parte. Alle ambientazioni bidimensionali ottimamente realizzate si affiancano dei modelli dei personaggi in tre dimensioni tutt’altro che contraddistinti da una qualità visiva importante, anzi. Lo stesso dicasi delle animazioni, povere e limitate, e sapendo che è proprio su tali aspetti che tempo e risorse fanno la differenza, ci auguriamo che nei successivi atti (Superbia e Redenzione) le cose in tal senso migliorino almeno un po’. Nulla da ridire sul comparto sonoro, ottimo nel doppiaggio in Italiano e negli effetti, così come nelle musiche; oltretutto, la partecipazione di Peppino Mazzotta tra il cast di doppiatori rende ancor più giustizia a questa avventura grafica che, a fronte dei suoi limiti tecnici, ha tanto da raccontare nel paio d’ore di gameplay per atto, e ad un piccolo prezzo. In chiusura, qualora foste interessati all’acquisto del titolo tramite Steam, vi consigliamo di votarlo su Steam Greenlight per accelerare il processo di pubblicazione sulla piattaforma digitale di Valve.

Shadows on the Vatican: Atto I & II – Recensione IN CONCLUSIONE
Shadows on the Vatican nei suoi primi due atti ci ha convinto. Grazie ad un racconto ed una trama sempre su alti livelli, la produzione indipendente di 10th Art Studio è riuscita tranquillamente a “nascondere” le evidenti mancanze sul lato grafico, come detto in chiusura. Gli eventi di gioco si fondono e fanno un tutt'uno con le location ben ricreate, i dialoghi ben scritti e le tavole realizzate a mano sono tratti distintivi di una serie che meriterebbe più fan ed attestati di stima. Si poteva rischiare anche un po' di più, proponendo magari qualche enigma più complesso o un tipo di evoluzione meno lineare – ad onor del vero, questo avrebbe rallentato un pochino la narrazione e lo svolgimento del racconto, di per sé molto fluido, interessante e scorrevole – ma ci sentiamo comunque di consigliare il videogioco a tutti gli appassionati delle avventure grafiche, anche perché il prezzo di appena 5,99 € per atto ci sembra davvero esiguo. Attendiamo impazienti il terzo episodio, atteso per l'inverno 2013, sperando che per allora arrivi il Greenlight su Steam e che i processi evolutivi e di miglioramento, apportati tra il primo e secondo atto, continuino ad esser ben presenti e marcati anche per i restanti due capitoli della serie. ZVOTO 7.5
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