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Shakespeare salvi Kate e la Regina

Creato il 15 settembre 2012 da Faustodesiderio

Quando teorizzò i famosi corsi e ricorsi storici, il nostro Giambattista Vico certamente non pensava al ricorrere delle lotte e guerre tra l’Inghilterra e la Francia per via del seno nudo di una duchessa. Eppure, ci corre l’obbligo di far notare che le parole usate nella nota di St James’s Palace – il ramo della Casa Reale che si occupa delle pubbliche relazioni del principe Carlo e dei suoi figli – sono molto ma molto simili a quelle pronunciate da Enrico V nel 1415 all’arcivescovo di Canterbury. La Corona inglese oggi si esprime così: «I nostri funzionari si sono rivolti a dei legali per considerare la legge francese e verificare quali opzioni siano a disposizione del duca e della duchessa». Al principio del XV secolo il sovrano Enrico V, che in gioventù ne fece un po’ di tutti i colori ma poi si dimostrò un re saggio e coraggioso, si esprimeva, come lo fa parlare William Shakespeare nell’omonima opera, così nei riguardi dell’arcivescovo che, in pratica, gli suggeriva di muovere guerra alla Francia e gli augurava un lungo regno: «Vi preghiamo di spiegarci, mio saggio signore se, secondo giustizia e religione, la legge francese potrebbe negarci o meno il diritto a far valere le nostre pretese!».

Ieri come oggi c’è da vedere cosa dice la legge francese per rivendicare le ragioni inglesi. Ieri come oggi c’è di mezzo una donna perché la legge salica impediva la successione delle terre per via femminile e oggi è la privacy di una donna, Kate, a dividere inglesi e francesi, proprio come accadde con Diana Spencer – la donna più inseguita del mondo – che morì nella notte fra il 30 e il 31 agosto 1997, nel tunnel sotto Place Pont de l’Alma a Parigi.

La rivista francese Closer – utilizzando strategicamente il suo sito internet – ha invitato i lettori a non perdere il nuovo numero in edicola e gustarsi «le foto che il mondo non vede l’ora di vedere». Cosa vedono i miei occhi? La duchessa di Cambridge in topless su un terrazzo (il titolo del servizio è “Oh my God”). Le immagini, secondo il giornale francese, sono state scattate durante la vacanza della settimana scorsa di Kate e William nel castello francese del nipote della regina, Lord Linley. La giovane coppia reale si è inalberata perché ritiene (giustamente) di non poter stare un po’ in pace per i fatti propri. In fondo, perché sono andati in Provenza? Per non finire sotto gli obiettivi dei fotografi britannici. Invece, il primo nudo della duchessa di Cambridge è saltato fuori proprio in Francia e ora le piccole tette della duchessa sono diventate un nuovo motivo di scontro tra l’Inghilterra e la Francia che sembrano quasi sul punto di riprendere a distanza di secoli la Guerra dei Cent’Anni. Anche il primo ministro inglese, che è sempre riservato e attento a non ficcare il naso nelle faccende reali delle Loro Maestà, ha detto: «Hanno diritto alla privacy».

È una nuova mazzata per la famiglia reale britannica e soprattutto per la regina Elisabetta che, a questo punto, non sa più che cappellino mettersi in testa. Un nudo dopo l’altro è un po’ troppo. Prima Harry, nudo a far baldoria, neanche fosse il giovane Enrico V. Poi Kate che si slaccia il bikini e, credendo un po’ stupidamente di non esser vista, è fotografata nuda mentre spalma la crema al suo sposo che ricambia le carezze solari. «È un attentato alla vita privata di William e Kate» ha dichiarato un portavoce della Casa reale, che definisce «grottesco» e «totalmente ingiustificabile» il servizio fotografico. Quindi, riprendendo un po’ stranamente le parole del presidente egiziano Morsi, la nota reale dice che «è stata superata una linea rossa», mentre una nota irreale, cioè non ufficiale, fa notare che «l’incidente sposta gli orologi indietro di quindici anni», alludendo alle morbose attenzioni dei media nei confronti della principessa Diana morta nell’incidente del 1997 proprio mentre cercava di sottrarsi agli scatti fotografici dei paparazzi.

Quando Lady Diana – Lady D – morì in quel maledetto tunnel di Parigi insieme con Dodi Al Fayed, Tony Blair disse: “Questo scatenerà un dolore come non si è mai visto al mondo”. Non stava esagerando. La regina, che sulle prime non capì bene cosa fare e cosa dire, pronunciò un discorso trasmesso in televisione e disse: «Tutti noi abbiamo cercato di reagire a modo nostro. Non è facile esprimere il senso di perdita, perché allo shock iniziale segue spesso una mescolanza di sentimenti diversi: incredulità, incomprensione, rabbia e preoccupazione per chi resta. Negli ultimi giorni tutti noi abbiamo provato tali sentimenti. Quello che sto per dirvi adesso come vostra regina e come nonna mi viene dal cuore. Diana era un essere umano eccezionale e dotato di talento» e concluse dicendo che c’erano alcune «lezioni da imparare dalla sua vita e dalla reazione straordinaria e commovente alla notizia della sua morte». La Casa reale britannica, dopo quindici anni, è ancora scossa dalla morte della trentasettenne principessa triste e vive gli indiscreti servizi fotografici che riguardano i figli di Diana e la sua nuora – la duchessa di Cambridge – come un incubo lungo quanto un regno. Dopo la morte di Diana e Dodi si scatenarono polemiche sui fotografi e sette di loro furono fermati e arrestati con l’accusa di omicidio colposo. Polemiche ci furono anche tra la Casa reale inglese e la giustizia francese. In fondo, queste due nazioni divise dalla Manica sono nate l’una dall’altra facendosi la guerra per cento lunghi anni. Oggi sul campo resta solo la Corona d’Inghilterra che, proprio perché la più antica e sola e quella che ha inventato la democrazia moderna – le altre monarchie sono ignorate – è un po’ vista come una “monarchia assoluta” ossia anche la monarchia di chi non ne ha più una.

La regina Elisabetta sembra temere per il destino di Kate, ancor più adesso che sembra sia in stato interessante. Persino la sorella della duchessa, Pippa – quella di cui si disse che, al matrimonio di William e Kate, sotto al vestito non indossava nulla -, fa notizia. Non tanto perché viene bene nelle foto e nelle immagini televisive, ma perché è la sorella di Kate e Kate è la nuova Diana. Così i fantasmi agitano le redazioni dei giornali e i palazzi e i giardini di Sua Maestà. Dal classico «Dio salvi la Regina» si è passati al «Dio salvi la Duchessa». Ora è Kate ad essere «la donna più inseguita del mondo» e se non lo era ancora, ora lo sarà perché le fotografie che la mostrano nuda sono più uniche che rare. Si può capire, dunque, la reazione inglese che vuol vedere cosa dice la legge francese per poi far valere i diritti di Kate e William nel tutelare la loro privacy. Ma il seno di Kate può valere uno scontro diplomatico? A ragionare con il seno di poi non si va molto lontano e spesso ci si fa del male. Bisognerebbe ascoltare ancora una volta le parole che Shakespeare fa pronunciare a Enrico V.

Il re rivolgendosi all’arcivescovo di Canterbury continuava con queste sagge e tremende parole: «Ma Iddio ne guardi, mio caro e fedele signore, che voi componiate a modo vostro e pieghiate e snaturiate il senso di quel che avete studiato, così da gravarvi la coscienza con eleganti sofismi, sostenendo diritti illegittimi che non vadano in nessun modo d’accordo con la verità, poiché Iddio sa quanti mai che ora godono perfetta salute, dovranno versare il sangue per sostenere quelle decisioni alle quali la reverenza vostra ci spronerà in seguito». Non sarà versato sangue per difendere la privacy dei due reali inglesi, ma lo scontro legale rischia di accentuare ancor più la disputa reale e di alimentare nuovi inseguimenti e pedinamenti che andrebbero evitati in altro modo e con altro stile. «Considerate bene, perciò – continua la saggezza di Enrico V – a che cosa impegnate la nostra persona e per quale ragione risvegliereste la spada della guerra che ora è quietamente addormentata. Noi vi ordiniamo, in nome di Dio, di esser molto prudente, poiché questi due regni non hanno mai combattuto senza un abbondante spargimento di sangue, e ogni goccia innocente di esso sarebbe come un grido di dolore e una grave accusa contro chi avesse affilate a torto le spade, onde far massacro di vite umane, le quali, secondo natura, sono già di per se stesse troppo brevi». La saggezza di Enrico V e di Shakespeare salvi la Regina e i suoi nipoti.

tratto da Liberalquotidiano.it del 15 settembre 2012



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