SHAKHTAR DONETSK-PORTO 2-2- Ci pensa Jackson Martinez ad evitare al Porto una sconfitta che – per come sarebbe maturata – avrebbe avuto del clamoroso. All’Arena Lviv i dragoes pareggiano per 2-2 contro uno Shakhtar cinico, e che fino all’85’ era avanti di due reti, prima di un clamoroso e colossale blackout dovuto, forse, alla convinzione di avere i tre punti già in cassaforte.
La sfida si preannunciava interessante, tra due squadre che negli ultimi anni hanno saputo esprimere un bel calcio e dai livelli tecnici decisamente elevati. Pronti, via, lo Shakhtar sfiora il vantaggio dopo 10′ con un bel tiro di Taison (uno dei dieci brasiliani in campo dal primo minuto – sei negli ucraini e quattro nei portoghesi) su cui Fabiano si distende e mette in corner. La reazione lusitana non si fa attendere: tre minuti dopo Danilo triangola con un compagno e calcia in diagonale: la palla sibila accanto al palo della porta difesa da Pyatov. La partita è godibile, gli ospiti provano a prenderne le redini e a sbloccarla in proprio favore; l’opportunità arriva al 34′: Brahimi si procura un calcio di rigore e lo batte lui stesso; male però, perchè Pyatov si distende sulla sua destra e salva il risultato. A fine primo tempo, nonostante il gran gioco macinato dai ragazzi di Lopetegui, il parziale dice 0-0.
La beffa sembra concretizzarsi nella ripresa, con i minatori che sbloccano la gara alla loro seconda occasione: Kucher ruba il pallone in area ad un ingenuo Oliver Torres e lo scarica a rimorchio per l’accorrente Alex Teixeira: tutto troppo facile appoggiarlo nella porta pressochè sguarnita, per l’1-0 dei padroni di casa (si fa per dire, visto che si è giocato a Lviv anziché a Donetsk per soliti e noti fatti che con lo sport non hanno nulla a che fare). Il Porto non ci sta, e torna a spingere con insistenza, ma senza creare grandi problemi seri dalle parti di Pyatov: al 70′ ci prova Quintero, al 77′ Danilo, ma in entrambe le occasione il portiere ucraino non ha difficoltà. All’83’ la palla goal è sui piedi di Adrian Lopez: Pyatov salva ancora. E così, logicamente, se non segni prima o poi vieni punito: all’85’, lo Shakhtar raddoppia: giro palla interessantissimo dei ragazzi di Lucescu, con Ilsinho che serve Bernard, il quale crossa sul secondo palo per l’accorrente Luiz Adriano che – da due passi – deve solo spingerla nel sacco. 2-0, pubblico in estasi e partita chiusa. O almeno così sembrerebbe. Già, perchè il Porto ha sette vite come i gatti, e come i gatti riesce a cadere sempre in piedi: all’89’ Rakitskiy tocca col braccio un traversone di un esterno lusitano. Rigore ineccepibile, che Martinez (entrato a metà ripresa) trasforma con freddezza. Poi, al quarto ed ultimo minuto di recupero, Tello mette in mezzo il pallone della disperazione, che il colombiano spinge in rete, siglando la doppietta e ammutolendo il pubblico di Lviv, passato in meno di dieci minuti dall’estasi al dramma (sportivo), dalle stelle alle stalle.
Tags:porto · shakhtar donetsk · Uefa Champions League