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Shame

Creato il 17 gennaio 2012 da Cinefilante
  • Sabato 14 gennaio 2012 Cinema a Porta di Roma, spettacolo delle 19.50, sala quasi piena.
  • L'uomo nudo tira.
Shame
2012, un uomo nudo al cinema fa ancora scalpore, il sesso tra uomini ancora fa spalancare gli occhi e per un rapporto a tre si grida allo scandalo.
Discesa agli inferi, parabola della solitudine, amore e morte (cheppalle), si è detto di tutto su tutto questo film e le pippe mentali di pubblico e recensori seguono  pari pari quelle reali del protagonista.
Vado al cinema, guardo il film, leggo in giro e mi accorgo che nessuno ha centrato il nucleo della storia, forse perché  Fassbender, qui eccessivamente dimagrito, fa sognare le signore e costringe al confronto signori
Ma torno al film che eventualmente sul conturbante Michael mi ci dilungo più tardi...
Sessuomane inappagato dalla pratica continua e quasi estenuante vive le sue performancas in stato catatonico, sfuggendo relazioni umane finanche con la sorella più giovane, che irrompe improvvisamente nella sua vita e nella sua casa. Se inizialmente la difficile convivenza sembra solamente un'incompatibilità di due sbandati da poche frasi e situazioni appare evidente che i due hanno condiviso un'infanzia di abusi ovviamente sessuali che li hanno portati ad essere quello che sono oggi. La "vergogna" è quindi quella da manuale di psicologia spicciola, quella del bambino abusato che in qualche modo nei suoi pensieri infantili crede di essere parte in causa della violenza, di esserne responsabile.
Vergogna che spinge alla solitudine, l'isolamento e al rifiuto di relazioni affettive dalle quali, la storia personale insegna, si può solo ricevere dolore.
Vergogna e impossibilità di vivere una vita normale che spingono al suicidio (identica situazione vista in Festen) ma soprattutto per la coazione a ripetere che nasce dall'unica lezione che si è appresa, senza mai riuscire a spezzare la catena che tiene prigionieri al passato.
Quindi questa solitudine epocale di cui sembra essere intessuta la metropoli è in realtà relativa all'isolamento dei personaggi, nel loro essere diversi e incapaci di vivere "normalmente".
La sorella più propensa a chiedere aiuto, a vivere in un'incoffessabile complicità del passato, esige comprensione, protezione, supporto dall'unica persona  che può comprenderla. Il fratello invece non vuole essere messo di fronte ad un passato troppo doloroso.
Gli eventi precipitano con un nuovo tentativo di suicidio di lei e un rapporto omosessuale per lui, la cui necessità scaturisce dall'essere picchiato selvaggiamente dal fidanazato geloso di una ragazza che ha importunato.
ShameFilm molto anni 80 per fotografia e situazioni ma con il disincanto del nuovo millennio.
Un film sicuramente impreziosito dall'interpretazione di Fassbender dall'innata predisposizione all'essere conturbante ma lontanissimo dal capolavoro, dallo scandalo o anche dalla seppur minima novità. Discretamente noioso nelle ripetute riprese di spalle con una colonna sonora spesso invadente a sottolineare un pathos del tutto assente io direi che ci troviamo di fronte ad un'opera la cui percezione positiva o negativa è imprescindibilmente legata alla visione personale del sesso più che a fattori squisitamente cinematografici.
Nulla di nuovo sotto il sole e se solo avessi più tempo mi prenderei la briga di stilare una lista di film ben più significativi su questi argomenti.
Ecco sì... direi... andate a vedere Festen, quello sì un pugno nello stomaco e un film che non si dimentica.

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