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SHAMELESS, Alessandro Catalucci riflette la deforme società

Creato il 25 ottobre 2012 da Kirolandia @ippokiro

autore: Andrea Alessio Cavarretta (IppoKiro) K-articoli  Palcoscenico
SHAMELESS, Alessandro Catalucci riflette la deforme società Recensione dello spettacolo teatrale SHAMELESS regia di Alessandro Catalucci.  Ventuno Ottobre Duemiladodici, Teatro dei Conciatori - Roma
Alla seconda prova da regista Alessandro Catalucci afferma la suacapacità nel capeggiare lo strumento fittizio del teatro sino a farlo divenire assurdamente reale. Riflessi in distorsioni per nulla apparenti i suoi ironici quanto illogici personaggi assurgono ad emblema del nostro vivere quotidiano immerso in convenzioni oramai irrazionali. Nel gioco, ancora una volta ben studiato, di piani recitativi paralleli, intersecati, attraversati da voci e situazioni, spesso rese in contemporanea, emerge definitivamente la chiave registica di Alessandro Catalucci:  muovere finemente individualità complesse in spazi per nulla convenzionali. Il “palco” avvolto da spettatori cornice, in posizione centrale, è raccolto tra specchi discorsivi, quinte immaginarie, aperte verso un essere fuori imprecisato. Il regista, sapiente stratega d’identità in continuo divenire, apre lo svolgimento della sua derisoria quanto amara storia, con un preludio fiabesco, già chiave di lettura dell’intero spettacolo. Dunque la scena si apre, e due giovani coppie, sedute composte in un apparente statico anonimo salotto, si ritrovano a parlare di un semplice quotidiano accadimento riguardante i rispettivi figli maschi, una scorribanda infantile che ha portato uno dei due a perdere, forse definitivamente, entrambi i denti incisivi. Emergono subito i diversi e contrapposti punti di vista mentre nel continuo discorrere, il motivo centrale dell’incontro, le richieste scuse al pargolo vittima dell’adolescente ferocia, lascia spazio ad un altro raccontarsi riguardante problematiche di coppia e di singolarità mal assortite, crisi  individuali e sociali. La storia, segnata da un ritmo sinuoso in costante ascendenza si costruisce attraverso tensioni ricercate in un testo brillante, arricchito da sottotesti che insieme a piccoli riferimenti, espedienti ed equivoci ripresentati a cadenza sorprendente, sorreggono l’incedere di linee consequenziali. La minuta ricerca del dettaglio autoriale, registico, scenografico è evidente. I picchi di sceneggiatura sono segnati da avvenimenti alle volte non troppo palesati ma sempre avvertiti, presentati spesso con gestualità a sorpresa: scambi di concetti, di parole, due contro due, uno contro tre, tutti contro tutti, litigi, solidarietà maschili, femminili, generazionali, sociali. Piccoli mutamenti all’interno di altrettante efficaci trasformazioni anche  posizionali che segnano l’incedere verso momenti di alta riflessione. Ancora una volta la musica ha un ruolo chiave, sino a divenire, attraverso continui passaggi, insieme alla luce, ulteriore voce recitativa. Un’intensa abbondante ora partecipativa scaturita anche dalla capacità recitativa di tutti e quattro gli interpreti, compreso lo stesso Alessandro Catalucci che, adeguato nel suo personaggio borghesemente mal composto, ancora una volta gioca bene con il suo doppio ruolo di regista-attore. Così, insieme a lui, emergono tutti gli altri protagonisti, in una staffetta recitativa di totale equilibrio, nella stessa continua rotazione registica che accompagna l’intero spettacolo. Livia Saccucci, nella sua oramai affermata personale identità d’attrice, arricchita dalla sua grande capacità espressiva, stupisce qui per il suo essere perfettamente adeguata al suo esasperato personaggio dalle esagerate esternazioni. Alberto Querini affascina, ancora una volta, per il suo recitare incalzante, preciso, diretto nella battuta, la cui resa non ammette mai un respiro di troppo, capacità tanto ben portata da convincerci completamente della falsa bonarietà del suo personaggio. Tania Benvenuti, nella sua eleganza e compostezza espressiva, veste perfettamente l’ingenuità del suo ambiguo ed isterico personaggio, sino a sostenere profondi monologhi, i momenti più complessi dell’intera commedia. Una stretta di mano è dovuta al produttore Fabio Feliziani che, oltre ad aver saputo scegliere  un’interessante nuova location, il bel Teatro dei Conciatori, ha ancora una volta realizzato un progetto arduo. In definitiva un grande applauso alla bella commedia che, in alternanza di sorrisi a denti stretti, risate sincopate e riflessioni spontanee, nel disvelamento delle deformità metaforiche accennate all’inizio, arriva spedita sino al suo ultimo estremo movimento.
SHAMELESS Teatro dei Conciatori - Roma Regia: Alessandro Catalucci Aiutoregia: Livia Saccucci Interpreti: Tania Benvenuti, Alberto Querini, Livia Saccucci, Alessandro Catalucci, . Disegno luci: Marco Fumarola. Disegno Musicale: Christian Marras Costumi e scena: Tania Benvenuti Produzione: Fabio Feliziani
Lo spettacolo è in scena al teatro dei Conciatori di Roma sino al 28 Ottobre 2012 Per saperne di più Teatro dei Conciatori Se consideri questo post interessante scrivi un commento, vota le stelline e clicca mi piace!  SHAMELESS, Alessandro Catalucci riflette la deforme società Diventa fan della nostra pagina fb!  Seguici su Google+!  Seguici su tw!

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