Shameunito

Creato il 16 aprile 2012 da Cannibal Kid

Sguardo da ti "scopo con lo sguardo": attivato.

Shame (UK 2011) Regia: Steve McQueen Cast: Michael Fassbender, Carey Mulligan, James Badge Dale, Nicole Beharie, Lucy Walters, Hannah Ware, Elizabeth Masucci Genere: porno d’autore Se ti piace guarda anche: American Psycho, Drive, Requiem for a Dream, Shameless
Michael Fassbender è un erotomane. No, cioè non lui lui. Il suo personaggio in Shame è un erotomane. Michael Fassbender l’attore non lo so. Sinceramente non mi interessa nemmeno più di tanto. A tante lettrici e pure a qualche lettore interesserà. A me no. Voglio dire, Michael Fassbender è un figo paura. In Shame è uno degli uomini più fighi mai visti. Al cinema e non. Però, non so, se proprio dovessi scegliere di farmi un uomo, preferirei puntare su qualcuno dai tratti più “gentili”, diciamo più femminili. Qualcuno tipo JL Jared Leto o JT Justin Timberlake, se proprio dovessi scegliere, sebbene non credo capiterà l’occasione. Michael Fassbender invece no. È troppo “uomo” per i miei gusti. Non che abbia dei taste in men come cantava Brian Molko qualche tempo fa. Comunque Michael Fassbender no. Con quella proboscide in mezzo alle gambe mi fa paura.

"Scopiamo!"
"Ma  Michael, non vuoi nemmeno finire la cena prima?"
"Ho detto: scopiamo!"

Michael Fassbender, o meglio il suo personaggio Brandon Sullivan, è un erotomane, dicevamo. In base a cosa lo possiamo sostenere? Già solo nella prima scena s’è fatto una tipa, una prostituta, una sega sotto la doccia e ha inseguito un’altra tipa in metropolitana come un maniaco assatanato. Abbastanza da infilarlo subito dentro la categoria erotomane, che dite? E non è che l’inizio, visto che nel prosieguo o meglio nel pro-sega, il Fassbender si concederà in tutti i modi e in tutte le salse.
Che genere di film è allora, questo Shame senza vergogna? Drammatico? Sì, forse. Però potrebbe non esserlo. Fosse montato con una musica diversa, con meno archi alla Requiem for a Dream e con più funky 70s ah yeah, sarebbe un bel porno d’autore. Mentre con una canzoncina pop-punk stile Blink-182 diventerebbe quasi una commedia caciarona alla American Pie. Sebbene il riferimento principale che balza agli occhi è un altro American… American Psycho. Brandon Sullivan è un personaggio molto bret easton ellissiano, una confezione tanto bella fuori, quanto arida dentro. Meno ossessionato dagli omicidi, ugualmente dal porno. Un egocentrico, egotomane, erotomane. Se sono numerosissimi i momenti in cui scopa, si masturba, guarda del porno, è impegnato in video chat erotiche, scopa ancora, va per night club, etc., le scene in cui lo vediamo provare delle emozioni, emozioni vere, sono parecchio minori. Comunque anche lui si commuove, ogni tanto, e pure lui prova sentimenti simil-umani, ogni tanto. Una rara occasione è quando sua sorella, con cui ha un rapporto parecchio travagliato, prende possesso del microfono. D’altra parte è Carey Mulligan, che qui canta e incanta con “New York New York”.

"Scopiamo!"
"Ma Michael, sono tua sorella..."
"Ho detto: scopiamo!"

La voce di Carey è capace di smuovere anche i sassi o, impresa ancor più ardua, persino i Brandon Sullivan della situazione. Carey Mulligan che non a caso ha cantato pure con i Belle and Sebastian, solo la band indie pop forse più importante di sempre, e Carey Mulligan che - diciamolo - non sbaglia un film come, tra le attrici di oggi, riesce a fare solamente Jessica Chastain e ho detto Jessica Chastain, cazzo!
Oltre al pene di Michael Fassbender esibito generosamente, anche Carey Mulligan appare nuda. Apriamo il capitolo “Carey Mulligan nuda”. Non che sia deludente, però diciamo che mi aspettavo qualcosa di più. La cosa più bella di Carey Mulligan comunque sono le fossette. James Cameron si esalta con la cazzo di Fossa delle Marianne, io con le fossette di Carey Mulligan. Va bene? Le fossette di Carey Mulligan sono l’ottava meraviglia del mondo. E se vi state chiedendo quali sono le altre sette, eccole qui pescate su da Wikipedia:

"Birretta fresca e Pensieri Cannibali. Cosa c'è di meglio?"

La piramide d'Egitto fu fatta per prima;
Poi gli ameni giardini costruiti in Babilonia;
E la tomba di Mausolo, di affetto e rimorso;
Sorge a Efeso la quarta, il tempio di Diana;
Brilla a Rodi nel sole il Colosso dorato;
La sesta è Giove Padre scolpito da Fidia;
Il faro d'Egitto si dice sia l'ultima.
O il palazzo di Ciro, cementato con l'oro. »
(Anonimo - Le sette meraviglie dell'antichità)

"Non mi piace tanto 'sto Pensieri Cannibali: troppo poche immagini porno!"

Cioè, rendiamoci conto. Un anonimo, magari un cretino, da qualche parte nel globo in qualche oscuro tempo dell’antichità, ha scritto quelle che secondo lui erano le sette meraviglie del mondo, e adesso noi pendiamo dalle sue labbra?!?! Roba che tipo tra qualche migliaia di anni qualcuno magari recupererà questo post perso tra gli anfratti del world wide web e prenderà sul serio le mie parole e considererà le fossette di Carey Mulligan l’ottava meraviglia del mondo? Se ciò capiterà, sarà solo un pene bene.
Chiudiamo il capitolo Carey Mulligan nuda e torniamo al film. Non che finora ne abbiamo parlato granché. Il fatto è che quello del regista Steve McQueen è cinema fisico. Molto fisico. Come il precedente Hunger, che però a onor del vero mi ha aveva convinto ben poco, e che a livello tematico è però molto distante da questo. I punti in comune tra i suoi due film sono nelle inquadrature fisse, nei piani sequenze e appunto nella fisicità. Più che parlato, il suo è cinema che va vissuto. E a proposito di Steve McQueen...
Voglio una vita spericolata,
voglio una vita come Michael Fassbender
voglio una vita che non è mai tardi,
di quelle che non dormi mai

"Un brindisi: che nella vita non manchino mai figa e vittoria!
Anzi, chissenefrega della vittoria?"

Mi spiace citare Vasco, mi dispiace dal profondo del mio cuore, Dio! quanto sto male a citarlo, però è così: Michael Fassbender in questo film ha una vita spericolata e non dorme mai! Manco Jack Bauer in 24 si faceva delle tirate di veglia del genere. Fin dalla prima scena, vediamo il Fassbender a letto, occhio spalancato da erotomane che non riesce a prendere sonno. Il resto del film è un continuo viaggio nella notte, nella veglia, tra metropolitana, appuntamenti random e trombate. Perché il Fassbender non fa mai l’amore. Il Fassbender tromba.
Visivamente e cinematograficamente, Shame è un film bellissimo. Il piano sequenza della corsa notturna di Michael Fassbender è una poesia, un inno alla notte di New York. Woody Allen? Sei retro! Un inno non celebrativo, ma nemmeno moralizzatore. Uno sguardo sulla New York City del sesso, della perdizione, dell'assenza di emozioni, del nulla totale. Il grande cazzo di Michael Fassbender come efficace simbolo fallico del grande vuoto esistenziale. Shame è un po’ come Drive, Carey Mulligan da salvare compresa. Solo che se Ryan Gosling passava tutto il tempo a guidare, Michael Fassbender sta tutto il tempo a scopare. Letteralmente: un capolavoro del cazzo. (voto 9/10)


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