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Shanghai addio - angel wagenstein

Creato il 17 febbraio 2013 da Stefania2012 @lepassionidiste

SHANGHAI ADDIO - ANGEL WAGENSTEIN Hilde è una giovane ebrea che assieme ai genitori ha cambiato cognome per inserirsi meglio in Germania ma che non sa più qual'è la sua identità. Cerca di sfondare nel mondo del cinema e si ritrova a fare da modella per un manifesto nazista sulla razza ariana visti i suoi capelli chiari e gli occhi azzurri ingannevoli, sfrutterà tale occasione per arrivare, finalmente, a Parigi.
Peccato che lì la vita non sia come l'aveva sperata, ormai non concedono più visti ad ebrei tedeschi e senza visto di lavoro c'è ben poco da fare, riesce a fare delle comparsate, tirare avanti per qualche tempo. Conosce altri rifugiati politici e non ma, anche loro finiscono per sparire data la situazione finchè, impegnando un prezioso dono riuscirà a partire con un suo amico alla volta di Shanghai, ultima meta aperta agli ebrei in quel periodo.
Altro protagonista di questa storia è Theodor, direttore della filarmonica di Dresda, di origini ebraiche e pertanto portato in un campo di lavoro con i suoi musicisti, anche loro di origini ebree, durante la celeberrima notte dei cristalli, quando numerose vetrine di attività appartenenti ad ebrei vennero distrutte e migliaia di persone portate via.
Grazie a sua moglie Elisabeth, cantante tedesca, Theodor viene liberato con un visto per Shanghai a tempo limitato, sebbene reticente si convince a partire per tale meta incalzato dalla moglie, pronta a seguirlo sebbene non sia un destino che le appartenga.
La vita a Shanghai sarà più difficile del previsto, la disoccupazione è alle stelle, i nuovi arrivati non sono ben visti dalla comunità ebrea preesistente e così, i più fortunati si ritrovano a fare da subalterni come Theodor e sua moglie Elizabeth. Hilde, invece, scambiata per tedesca "di razza" diventerà addirittuta la segretaria di un alto funzionario nazista, una contraddizione vivente in pratica.
Dopo qualche tempo, anche a Shanghai gli ebrei arrivati dopo il '37 verranno ghettizzati in una piccola aerea a sud della periferia denominata Zona, con la possibilità di varcarne i cancelli per lo più di giorno e con permessi pagati, generalmente, a caro prezzo.
Gli eventi degenerano fino ai bombardamenti americani che segneranno però la fine del conflitto bellico di lì a poco e la liberazione dei sopravvissuti.
Dei protagonisti, solo alcuni riusciranno a rientrare in Europa, era immaginabile ma, affezionandosi a determinati personaggi ed entrando in contatto con loro il finale risulta a dir poco amaro e sgradevole.
Fatta eccezione per alcuni personaggi, romanzati ma ispirati a personaggi realmente esistiti, la storia è la pura verità per migliaia di persone che cercarono rifugio in Oriente e per molti dei personaggi riportati e quindi non poteva esserci un lieto fine come tristemente sappiamo.
Un altra testimonianza per non dimenticare, uno scenario diverso dal solito, fuori dall'Europa e di cui sicuramente si sa meno.
Interessante come l'autore tenga a fare delle precisazioni ad inizio e fine del romanzo, scusandosi quasi per la sua presenza che si dileguerà durante il corso della storia e, sottolineando, la veridicità delle sue fonti.

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