Si spezzò l'invidioso ramo ed ella cadde con tutti i suoi serti di fiori nel ruscello che piange. Aprendosi, le gonne la sostennero sull'acqua: ed ella, come una sirena, cantava spunti di arie antiche, inconsapevole della sua sorte, o come creatura immersa nel suo naturale elemento. Ma non fu lungo indugio, ché le sue vesti fatte pesanti dall'acqua assorbita, trassero la poverina dal suo melodioso canto al fango della morteHo sempre amato i lavori della Confraternita dei Preraffaelliti. Mi piace l'iperrealismo che sfocia nel simbolismo. Mi piace la loro teoria basata sul rifiuto di ogni accademicità per un ritorno alla freschezza e alla spontaneità del gesto artistico.
In particolare nell'Ofelia di Millais ho amato il candore e lo stupore sul viso della ragazza. Come se la morte le avesse rivelato un meraviglioso segreto.
Grazie Palmy!