Intervista a Tommaso Landi e Simone Rossi
Oggi ogni gesto della vita reale ha il suo “doppio” all’interno della rete attraverso un post, una foto o la partecipazione ad una comunità virtuale. Gesti che arricchiscono il modo di relazionarsi con gli altri e rendendo vivo lo spazio virtuale.
di Alessandro Ligas
Ma la rete diventa un vero e proprio luogo di “aggregazione”, di creazione nuove comunità,con la diffusione sempre più capillare del personal computer e della rete internet. Nuovi software, come l’ IRC (Internet Relay Chat), un sistema di canali e stanze dedicate alla chat sincrona, ed hardware che permettono di ampliare lo stesso concetto di comunità privandolo dei confini e limiti fisici e politici mettendo in relazione le persone tramite parole o messaggi.
Luoghi “virtuali”, in cui gruppi di utenti, uniti da interessi e bisogni comuni, si incontrano, si informano e dialogano in tempo reale. Comunità dinamiche ed in continua evoluzione in cui vengono “simulati” dei veri e propri spazi sociali, luoghi di incontro, all’interno dei quali vengono prodotte, diffuse e scambiate conoscenze e saperi.
Comunità che condividono nuove idee e suggerimenti pratici; cheinnovano attraverso il brainstorming; che riutilizzano soluzioni già adottate da altri utenti; che collaborano attraverso discussioni aperte; cheimparano cose nuove dagli altri membri della community.
Chi èShare The Communitycosa fa e con che obiettivi nasce?
Share The Community Nasce dall’idea di due ragazzi di Arezzo, con l’intento di creare una comunità autogestita da chi ne fa parte. L’obbiettivo principale e’ quello di dare visibilità e quindi pubblicità (gratuita) alle aziende partecipanti,sfruttando il poter dei social network e quello della condivisione su essi.
Come è nata l’idea?
L’idea e’ nata grazie alle esperienze maturate da noi nel campo del social marketing in quanto i costi delle campagne pubblicitarie sia su Facebook o Adwords sono elevati e spesso proibitivi per PMI. Il nostro metodo si baserà sulla condivisione gratuita dei prodotti e delle aziende partecipanti, grazie agli utenti privati che ne fanno parte.
Come funziona e cosa sono le community
La nostra comunità funziona come tutte le altre, cioè riunire un gruppo di persone con vari interessi e bisogni dando loro la possibilità di acquistare prodotti e servizi a prezzi più agevolati. Essendo parte della comunità si creerà un circolo di fidelizzazione e si accentuerà il rapporto tra privato e azienda, infatti questo e’ proprio uno dei nostri obbiettivi quello di mettere in comunicazione, magari anche tramite gli stessi social network aziende e privati, in modo da poter esprimere e condividere pareri, esperienze ed anche nuove idee per la crescita della community stessa. La base del sistema è fornire la possibilità all’utente della comunità di condividere, le aziende iscritte, sui maggiori social network. In questo modo verranno distribuiti dei punti per ogni condivisione. I punti accumulati dagli utenti potranno essere convertiti in codici promozionali o sconti da sfruttare sull’e-commerce della azienda scelta.
A chi si rivolge?
Share The community si rivolge a tutti Aziende e Privati
Perché ci si dovrebbe iscrivere?
Per l’utente privato la registrazione alla comunità porterà ad avere prezzi agevolati e sconti su molteplici prodotti e servizi.
Per le aziende la registrazione alla comunità porterà ad avere visibilità e pubblicità gratuita
In cosa vi distinguete dalle altre community?
Ci distinguiamo perché non chiediamo nulla se non la partecipazione di tutti, sia dell’utente privato che dell’azienda che crederà in noi, offrendo alle aziende visibilità gratuita e all’utente privato la possibilità di trovare un insieme di aziende in un unico portale dove acquistare a prezzi vantaggiosi.
Qual è il vostro modello di business?
Il nostro scopo non e’ creare un business ma agevolare la comunicazione tra aziende e privati,cosi da creare un modello di business per ogni azienda.
Che difficoltà avete incontrato nel realizzare il vostro progetto? Come le avete risolte?
La difficoltà più grossa in Italia e’ quella di far capire il progetto ( che non ha nessun costo) alle persone sia privati che aziende, visto anche il solito scetticismo che si e’ creato nella rete. Abbiamo cercato di aggirare il problema fornendo, email spiegative più dettagliate possibili e contattando direttamente via telefono i clienti.
Qual’e stato il vostro iter?
Abbiamo iniziato mettendo per scritto nero su bianco quella che era l’idea di base, dopodiché abbiamo schematizzato il tutto e siamo partiti con l’intento di informare le persone di questo progetto tramite la nostra landing page e la nostra pagina Facebook e con le email esplicative.
Come è nata la vostra squadra e come è composta?
Siamo due ragazzi di 30 anni di Arezzo, entrambi siamo titolare di “Ditte individuali”, con lo scopo comune di creare qualcosa di diverso,per far crescere la visibilità delle aziende in uno dei piu’ potenti mezzi pubblicitari del momento e cioe’ i Social network.
Che ruolo ha la rete nel vostro business?
La rete nella nostra attività ha un ruolo fondamentale ed essenziale, siamo costantemente alla ricerca di Aziende che vogliono entrare a far parte della community e riteniamo internet il nostro punto di partenza e vogliamo che rimanga il nostro punto fermo per il proseguo. In Italia ancora siamo molto lontani dalle percentuale di acquisto su internet rispetto ad altri paesi europei,spesso perché nel nostro paese si tende a non fidarsi di questo strumento pensando che ci sia “la fregatura”, in parte questo anche e’ il nostro obbiettivo, cioè dare credibilità al settore del commercio elettronico, creando una comunità di persone che acquistano dalle nostre aziende registrate nella community facendo questo crediamo che si possa innescare anche una sorta di passaparola positivo, ognuno potrà valutare un azienda e magari consigliarla ad un altro membro della community.
Quali risultati avete ottenuto e quali sono i vostri prossimi passi?
Il nostro primo passo e’ stato quello di creare una “Landing Page” sul nostro dominio questa pagina al momento e’ stata creato con l’obbiettivo di raccogliere un po’ di consensi, cioè registrazioni alla community, abbiamo fatto questo per testare e capire se questa nostra idea poteva funzionare e soprattutto per vedere che riscontro aveva sulla gente.
Dobbiamo dire che in pochi giorni, dal lancio di questa landing page abbiamo riscontrato un vero e proprio interessa alla cosa,molte persone e aziende si sono registrate chiedendoci tantissime informazioni, che noi comunichiamo costantemente tramite mail a tutte le persone che si registrano, tenendoli aggiornati su tutti gli sviluppi e le novità della community, insieme al suo funzionamento.
Quali sono le tre principali azioni che dovrebbero attuare le istituzioni per supportare lo sviluppo delle iniziative simili?
Crediamo che in Italia rispetto ad altri paesi Europei siamo ancora molto scettici nell’uso di internet, la gente tende a noi fidarsi ad acquistare o a compiere azioni, in parte questo e’ anche il nostro obbiettivo, cioe’ dare credibilità. Per quanto riguarda le istituzioni riteniamo che, in Italia, non siano ancora preparate a supportare i progetti we come questo.
Cosa vuol dire per voi innovare?
Innovare per noi significa creare qualcosa che ancora non esiste ed avere la capità di proporlo in maniera molto semplice e comprensiva alla gente.
In un “tweet” cosa consigliate a chi vuol intraprendere un percorso analogo?
Tutti insieme possiamo cambiare o migliorare le cose.
Vi ringrazio
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