Si avvia anche nei mari italiani uno dei più grandi progetti europei per la salvaguardia degli squali.
Secondo l”ultimo rapporto Iucn (Unione mondiale per la conservazione della natura) del 2007 nel Mediterraneo delle 71 specie valutata è a rischio ben il 42%. Una delle prime cause è ovviamente la pesca che viene praticata in modo selvaggio senza rispettare quelle norme che garantiscono la sopravvivenza dell’habitat marino e l’equilibrio dell’ecosistema.
Tra i vari fronti su cui il progetto vuole scendere in campo c’è proprio quello di istruire l’opinione pubblica. Come afferma Simona Clo’, biologa e responsabile del settore Conservazione natura del Cts ”Gli ami utilizzati per i pesce spada sono molto dannosi per i pescecani e i trigoni viola che, una volta catturati, non possono essere venduti né rilasciati”
Il progetto vuole inoltre avviare un dialogo con i pescatori professionali portando avanti una serie di ricerche che coinvolgeranno 15 imbarcazioni e ben 60 pesche su un “territorio” che copre i mari Puglia, Calabria e Sicilia.
Maggiori informazioni: http://www.sharklife.co.za/
fonte | corriere.it