Sharp e la storia infinita delle acquisizioni
Dopo l’acquisizione delle azioni di Sharp da parte di Samsung, il futuro della società nipponica sembrava ormai certo, tra consolidamento del capitale, labirinti di marketing e guerre intestine tra gli azionisti per accaparrarsi delle forniture di schermi LCD e LED. Ma non è tutto oro quello che luccica!
L’acquisizione di Sharp effettuata nello scorso Dicembre da Qualcomm (che per chi non lo sapesse produce una buona parte dei processori dei nostri smartphone) vede una battuta di arresto: la seconda tranche di pagamenti da 120 milioni di dollari che doveva arrivare nei conti di Sharp a fine Marzo dovrà essere rinviata, a causa di non ben specificate procedure previste dal contratto di Companies Act.
Non è dato sapere se questa questione economica fermerà l’intenzione di Samsung di acquisire il 3% del colosso giapponese dell’elettronica. Nel mentre ne faranno le spese i 5000 addetti che verranno lasciati a casa, che si sommerranno agli oltre 10.000 licenziamenti già previsti per il prossimo periodo. Viene da chiedersi a cosa servano i 4,6 miliardi di dollari di prestito ottenuto da Sharp nei giorni scorsi.
Mentre la burrasca colpisce Sharp, un’altro colosso nipponico entra nella tempesta dei rumors: Panasonic non investirà più nella produzione di schermi al plasma. Secondo Nikkei negli ultimi 5 trimestri la produzione di schermi televisivi al plasma non ha portato profitti, ragione per cui l’azienda ha deciso di ridimensionare il comparto, fino ad arrivare alla sua cancellazione e sostituzione con il già avviato settore di sperimentazione per schermi OLED in squadra con SONY.
Le alternative per il mercato in cui si inserirà Panasonic sono numerose e le strategie di mercato verranno svelate al pubblico in una conferenza stampa già programmata per il 28 Marzo 20013. Se Panasonic dovesse concentrare le proprie energie sulla produzione di soli schermi OLED, potremmo di certo vedere l’evoluzione nella guerra tra i grandi produttori per accaparrarsi questo prodotto, essenziale per la produzione di smartphone e tablet. Non ci resta che rimanere a guardare!
Fonte: The Next Web
Fonte: The Verge