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Shaun of the dead

Da Mariparacchini
(2004, Edgar Wright)
Vi spiego cosa è successo.
Avevo deciso di guardare Il cameraman e l'assassino. 
L'avevo anche iniziato.
Ma sono malaticcia, disgustosamente malaticcia.
E siccome la mia testa al momento mi pare una gonfia ed informe massa vuota, a mezzoretta dall'inizio del film mi sono accorta che lo stavo vedendo ma non lo stavo guardando.
Ho quindi deciso di spostarmi su qualcosa di decisamente più leggero, perchè continuo a tossire e mi perdo metà delle battute, mi secca poi arrivare alla fine e scoprire di non avere capito niente.
Ecco perché Shaun of the dead.
Shaun of the dead
Shaun è un grandissimo sfigato. Di quelli che vengono perculati anche dai ragazzini, per intenderci. Vive con l'amico di sempre Ed, e con un altro tizio poco importante bravo solo a rompere le scatole. Ha una storia travagliata con Liz e un lavoro in un negozio di elettronica.
Niente di elettrizzante, sembrerebbe, fino a che scoppia un'epidemia zombie.
E Shaun non se ne accorge.
Cammina per la strada, va nel negozietto di sempre a comprare le cose di sempre, e non si accorge, tanto vive nel suo pianeta sulle nuvole, che intorno a lui ci stanno chiazze di sangue e morti viventi. Se ne accorge quando la situazione è un attimino degenerata, ed elabora un piano per portare in salvo se stesso e i suoi cari. Lo stesso piano che potrebbe elaborare uno qualsiasi di noi in una situazione di pericolo: accertarsi che le persone a cui teniamo stiano bene e cerchiamo di rifugiarci in quello che abbiamo sempre considerato un luogo sicuro: il pub.
Shaun of the dead
Shaun of the dead è uno di quei film curativi.
Giornata storta? Shaun of the dead.
Umore nero? Shaun of the dead.
Influenza e testa pesante come una palla da bowling?  Shaun of the dead.
Perchè è leggero, sì, ma mica troppo. Un paio di scenettine splatter potrebbero infastidire i neofiti.
Perché fa ridere di gusto senza essere affatto idiota. E' un film inglese, mica italiano.
Perché i personaggi siamo noi. Goffi, imbranati, divertenti, orgogliosi, innamorati, pigri, storditi, arrabbiati e poi improvvisamente non più, improvvisatori, litigiosi.
Li amo tutti, dal primo all'ultimo, per il loro essere così perfettamente umani.
Amo che Shaun sia uno sfigato e basta, non di quelli che alla fine si rivelano grandi eroi salvatori del mondo, il suo piano fa schifo e funziona quasi per miracolo. Amo che Ed rappresenti perfettamente la spalla divertente, non sia mai invadente del personaggio principale ma che lo accompagni degnamente fino a fine pellicola. E amo tutti gli altri, degna cornice di una coppia che non si dimentica facilmente.
Shaun of the dead
E amo anche quel quasi happy ending, che scalda il cuore e fa sorridere, un'altra volta.
Anche se la prima volta che l'ho visto ammetto di avere temuto il finale alla Romero e già stavo per piangere.


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