Gli zombie negli ultimi anni hanno invaso grande e piccolo schermo, tornando di moda dopo i loro favolosi anni '80 di George A. Romero e appaiando i vampiri in saghe e scontri.
Da The walking dead a Resident: Evil, fino al più recente World War Z, i walker affamati di carne umana hanno terrorizzato e fatto furore.
Ma qui fanno ridere, eccome.
O meglio, a far ridere sono i protagonisti che da loro cercano di sfuggire e che in barba all'indomito coraggio, alle barricate e alle prigioni in cui rintanarsi, alle armi da battaglia dei sopracitati, si ritrovano a dover affrontare questo incubo come le persone più comuni, molto più goffe e maldestre.
Shaun e Ed sono infatti i classici quasi 30ennni inglesi, amici per la pelle fin dall'infanzia anche se diversi (lavorativo e quasi accasato l'uno, solo e spacciatore fannullone l'altro). I due vivono assieme a Pete, coinquilino irritabile e precisino, che poco comprende la loro vita fatta di sfide ai videogiochi e, soprattutto, tante tante birre al loro pub: il Winchester. Nemmeno Liz, la fidanzata di Shaun, capisce il loro legame, e ancora meno la vita sedentaria e monotona che le tocca, e finisce così per pretendere troppo, rimanere delusa, e lasciare il suo uomo.
Una vita normale, la loro, dunque, se non fosse che in questa giornata ricca di eventi, qualcosa, qualche segnale e qualche visione, turba Shaun. E infatti, all'alba del giorno dopo, con una sbornia per dimenticare da smaltire, tutti questi segnali si fanno fatti: gli zombie hanno invaso la città.
Come affrontare tutto, e come sopravvivere? Armati di mazze e piatti, Shaun e Ed inizieranno la loro corsa verso un luogo sicuro, portando con sé amici e madre, verso dove davvero si sentono a casa. al Winchester, ovviamente.
Non storcete il naso, no, perchè qui la sana dose di trash è di quella buona, quella alla Kevin Smith, con tanto di citazioni, riferimenti e momenti epici difficili da dimenticare.
L'alba dei morti dementi è quindi molto più di una sgangherata farsa, è una commedia con i controfiocchi impreziosita da un cast fenomenale (Simon Pegg e Nick Frost già nel cuore, più il sempre adorato Bill Nighy) e una regia non certo basilare. I piani sequenza, le trovate (su tutte, il finale con Chris Martin promotore di un ZombAid) e soprattutto una sceneggiatura ricca di umorismo british e di gran buona musica (mazzate a colpi di Don't stop me now) fanno del film di Edgar Wright una piccola perla all'interno del genere parodistico, che sa far ridere fino alle lacrime anche una solitamente diffidente come la sottoscritta!
Il primo capitolo -caratterizzato dal gusto alla fragola del gelato e quindi dal rosso del sangue- della fantomatica Trilogia del cornetto che recupererò in questi giorni, è così più che approvato, anche perchè, dove altro potevo vedere la signora Crawley affrontare gli zombie?
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