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Sherlock - Stagione 1

Creato il 16 gennaio 2016 da Misterjamesford
Sherlock - Stagione 1Produzione: BBC
Origine: USA, UK
Anno: 2010
Episodi:
3

La trama (con parole mie): nella Londra del ventunesimo secolo si incontrano quasi casualmente il veterano con problemi di adattamento al ritorno alla vita civile John Watson ed il detective Sherlock Holmes, inviso alla maggior parte dei poliziotti accanto ai quali lavora dando supporto a Scotland Yard. Tra i due, pur se in modo inconsueto, scatta una scintilla, e da una semplice condivisione di appartamento ha inizio una collaborazione legata al mestiere di detectives destinata a fruttare successo sul campo e agli occhi dei media.L'incredibile intelligenza di Holmes e l'istinto di Watson, però, non avranno previsto che, oltre ai casi "di tutti i giorni", alle loro spalle tramerà un nemico ben più pericoloso dei comuni assassini che quotidianamente, volenti o nolenti, si trovano ad affrontare, e che prima o poi verrà il momento del faccia a faccia con quest'ultimo.
Sherlock - Stagione 1
Il personaggio di Sherlock Holmes, per quanto assolutamente lontano dal sottoscritto sotto ogni punto di vista - razionale, preciso, geniale, poco incline alla socializzazione - ha sempre esercitato un notevole fascino in ogni sua incarnazione quando finivo per incrociarne il cammino, dalla prima lettura alle medie de Il mastino dei Baskerville alle reiterate visioni del cult dell'infanzia Piramide di paura, al quale si aggiunse, nel corso dei miei anni da radical cinefilo, anche La vita segreta di Sherlock Holmes firmato da Wilder - una delle chicche più nascoste della carriera del Maestro, tra le altre cose -: eppure, nonostante queste premesse e nonostante avessi ricevuto in regalo il bluray di questa prima stagione dedicata al rilancio in chiave moderna del personaggio firmata dalla BBC, ho finito per rimandarne la visione per anni, forse spinto dal mio spirito assolutamente più americano che inglese.
Approfittando delle recenti a quasi inaspettate, considerato il lavoro, vacanze post-natalizie, con Julez abbiamo invece dato fondo ad una parte del tempo guadagnato per buttare finalmente nel lettore il famigerato disco, scoprendo la validità di un prodotto che, seppur da ridimensionare rispetto all'esagerata valutazione su IMDB - dove lo troviamo posizionato poco dietro il Capolavoro Breaking bad, nientemeno -, si è rivelato efficace, ben interpretato e diretto e molto piacevole da seguire - Fordino permettendo, che ormai in pieno sviluppo a livello di espressione orale, è diventato una specie di fiume in piena di domande, escamazioni, interventi e chi più ne ha, più ne metta -: del resto, con al timone veterani del calibro di Paul McGuigan - che ricordo molto piacevolmente per il suo Gangster N°1 ormai di quasi vent'anni fa - e protagonisti come Benedict Cumberbatch - perfetto nel ruolo di Holmes - e Martin Freeman - che continuo a trovare davvero un capace interprete, in grado di dare spessore ai suoi personaggi nonostante una fisicità certamente limitante -, pare quasi fin troppo semplice mettere a segno un colpo che possa permettere di conquistare pubblico e critica, eppure non è stato da sottovalutare nessuno degli aspetti tecnici del prodotto, curato dalla sceneggiatura alla fotografia.
Certo, resto dubbioso rispetto a stagioni così brevi - tre episodi sono effettivamente pochini per gestire soprattutto le sottotrame, da Moriarty al fratello di Holmes - così come, paradossalmente, ad episodi di fatto lunghi quanto film veri e propri - la media è quella dell'ora e mezza di visione, decisamente importante, per un prodotto televisivo -, ma nel complesso l'esperimento può dirsi perfettamente riuscito, in bilico tra classico stile british ed un'impronta ironica e grottesca in pieno stile Guy Ritchie, pronto a non annoiare e mantenere alta la tensione anche tra un'annata e l'altra - si veda il finale aperto di questa season one, ad esempio -.
La collocazione attuale, inoltre, pare giovare non poco ai personaggi di Holmes e Watson, che paiono sguazzare alla grande anche in un mondo che vede internet e la comunicazione globale farla da padroni, sfruttando anzi la rete stessa come appoggio per il lavoro di detectives: accanto a questo, la classica rappresentazione dello Sherlock difficilmente sopportabile da parte della quasi totalità delle persone comuni e del Watson sfruttato come un interprete che collega il mondo del suo geniale compare a quello dei comuni mortali rendono al meglio senza aver perso nulla del fascino originale, mostrandosi anzi molto rispettose del lavoro che rese noto - ed amato - Conan Doyle.
Un inizio, dunque, che promette più che bene, e che dissipa ogni dubbio rispetto alla volontà di continuare a seguire le gesta dell'investigatore più famoso della Letteratura - e ormai, non solo -.
E questa era una cosa per nulla "elementare".
MrFord
"And what have you got at the end of the day?
what have you got to take away?
a bottle of whisky and a new set of lies
blinds on the windows and a pain behind the eyes."

Dire Straits - "Private investigations" - 

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