Magazine

Sherlock - una rivisitazione poco elementare

Creato il 29 giugno 2013 da Sgruntreviews
 Sherlock - una rivisitazione poco elementareUn saluto a tutti miei cari serial dipendenti,
un po' d'assenza per cercare di colmare il vuoto delle serie televisive, e sembra che una delle prime consolazioni sia arrivata. In tremendo ritardo (ma meglio tardi che mai!!!) ho recuperato la serie Sherlock, qualcuno di voi la conosce? Per chi pensa alla solita serie che riprende le basi dei famosi romanzi di Sir Arthur Conan Doyle, non è proprio il pensiero giusto.
Sherlock - una rivisitazione poco elementareLo show è fortemente intriso dello spirito e delle storie del celeberrimo scrittore inglese, ma le qualità del detective non sono mai state più complete e interessanti sotto il noto capello da caccia.
I due autori della serie, Steven Moffat e Mark Gatiss vengono entrambi da esperienze di adattamenti vittoriani per la televisione. Il primo, ha lavorato per Jekyll , miniserie ispirata a “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hide”, mentre Gatiss ha curato un episodio di Doctor Who incentrato su Charles Dickens. Visto la loro formazione “letteraria” in ambito televisivo, hanno saputo prendere i romanzi dello scrittore e dar loro un'impronta fortemente moderna. Conoscendosi sui vari set hanno voluto porre un accento sull'amicizia tra Holmes e John Watson, e lavorare sui temi moderni che ha il romanzo e quali rivisitare in maniera interessante senza stravolgere una saga letteraria (come si è soliti fare nelle serie tv americane). Così Sherlock è diventato una sorta di consulente per la polizia che vive di messaggi e mezzi tecnologici per risolvere i casi, John Watson è un dottore ma veterano dell’Afghanistan e Mrs. Hudson è una dolce ma divorziata padrona di casa. Altri personaggi che non sono quasi mai trasposti ma è piacevole rivedere sono, l'ispettore Lestrade, a cui Sherlock aiuta e da il tormento simultaneamente e Mycroft, il fratello maggiore del celebre investigatore nonché agente segreto si sua maestà.
Sherlock - una rivisitazione poco elementareAltro elemento fortemente moderno (come si nota già dalla sigla) sono nelle scelte delle locations, attraverso i luoghi più simbolici di Londra, come i quartieri di Chinatown e South Bank. E anche se la loro grande durata (circa un ora e mezza a puntata e tre episodi a stagione) possono spaventare all'inizio, in realtà non si ha mai abbastanza di vedere come si articola la storia in relazione ai protagonisti e ai personaggi che ruotano intorno ad essa. Inoltre, tale durata fa comprendere bene come sia complessa la narrazione e di come è necessaria una sorta di verticalità nelle indagini, poiché Sherlock è differenti dagli altri “poliziotti”, è il creatore del metodo deduttivo, il suo schema di risoluzione è tutto tranne che lineare, ma va per osservare i dettagli, escludendo elementi e ragionando senza fermarsi dai preconcetti per la risoluzione dei crimini. Di fatti, tutto questo è caratterizzato da una perfetta regia e lavoro di montaggio, l'acume del detective è ncisivo quanto lo sono le inquadrature e dettagli che il regista struttura ogni volta; mentre gli effetti visivi supportano la visione geniale dell'investigatore grazie a grafiche e altri piccoli interventi che contraddistinguono la bellezza della serie.
Sherlock - una rivisitazione poco elementareUltimo elemento che ci tengo a menzionare è il cast, ho scoperto due grandi attori inglesi: il primo è Benedict Cumberbatch, uno Sherlock superbo, migliore anche dell'accattivante Robert Downey Jr -l'ho detto consapevole che rischio il linciaggio del web - poichè oltre a restituire tutto ciò che ci si aspetta dal personaggio di Sherlock, lo enfatizza con espressioni e gesti davvero ben studiate. Non male anche Martin Freeman, che nella spalla lamentosa e donnaiola del dottore ci ripropone un azzeccata e latente ironia del suo Watson. Leggendo tra le varie dichiarazioni sulla serie, ho scoperto che il primo è stato scelto sin da subito grazie alle sue varie esperienze teatrale e per i mini film della BBC con cui è stato encomiato più volte, mentre il secondo ha spodestato all'ultimo Matt Smith (Doctor Who). Sta di fatto che questa serie ha permesso ad entrambi di farsi riconoscere anche al di fuori dell'isola, ed il primo è il (magnifico) cattivo di Star Trek: Into Darkness e il secondo è Bilbo Baggins in The Hobbit.
Concludo con un voto, quello di Metacritic, il principale sito che affida punteggi e caratteristiche a serie tv, videogiochi e tutto ciò che concerne l'intrattenimento. Il punteggio per la prima serie nel 2011 superava i 90 punti e vi assicuro che sono rarissimi i show che arrivano a tali vette.
Che dite, vi ho incuriosito?
Alla prossima settimana!
Sherlock - una rivisitazione poco elementare


Licenza Creative Commons Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :