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Creato il 15 giugno 2012 da Phoebe1976 @phoebe1976

Nel mio comune, 15 mila abitanti e pochi spicci, non succede mai nulla. Raramente il suo nome viene alla ribalta, sia nel bene che nel male. Non ci sono crimini efferati, ma nemmeno belle novità. Tutto tace, e difficilmente il suo nome assurge alla cronache non dico nazionali, ma quantomeno regionali.

Fino a due giorni fa, data in cui un noto (in Umbria) sito di informazione riportò la notizia:

Finanza scopre evasore fiscale di XXXXXXXX

Gli uomini della Guardia di Finanza hanno concluso una verifica fiscale che ha portato alla luce un altro evasore totale. L'articolata attività ispettiva, stavolta, è stata ultimata nei confronti di un soggetto di XXXXXXX operante nel settore dei servizi edili, finito nel mirino delle "Fiamme Gialle" perché non ha provveduto alla presentazione delle prescritte dichiarazioni fiscali per gli anni d'imposta 2009 e 2010.
La specifica attività ha permesso l'individuazione di elementi positivi, nascosti al fisco, ai fini delle Imposte sui Redditi e IRAP, per più di 900.000 euro e di sottoporre a recupero oltre 25.000 euro di Imposta sul Valore Aggiunto.
In considerazione del debito, nei confronti della società e dei legali rappresentanti illimitatamente responsabili per obbligazioni sociali, è stata avanzata proposta per l'applicazione delle cd. misure cautelari amministrative a garanzia dei crediti erariali ex art. 22 del D.Lgs n. 472/1997.

Ecco. Cose belle, insomma.

Perlomeno lo hanno scoperto.

Ma quello che mi chiedo è: se al mio paese piccino picciò un singolo cittadino perbene ha evaso per quasi un milione di euro, cifra che non so più convertire in lire senza evitare un capogiro, la cifra evasa in tutta Italia è così mostruosa da azzerare il debito di tutti i paesi dell’Africa Centrale?

Ma soprattutto, perché tutto questo riserbo? Certo, in paese le chiacchiere frullano, ma perché non fare nomi e cognomi? Si tratta di documenti cartacei che provano l’avvenuta evasione fiscale (o meglio, la loro assoluta mancanza!) quindi a meno che il soggetto misterioso non abbia alieni nascosti nelle tasche pronti a giurare che l’IVA l’ha pagata su un cubo dei Borg è dannatamente colpevole.

Privacy? La stessa che permette a giornali, Porta a Porta e tutta la compagnia urlante di schiaffare in prima pagina con nome, cognome e cazzacci propri assortiti semplici sospettati per l’efferato crimine del giorno? Ah! Ve lo ricordate Patrick Lumumba, per citarne uno vicino territorialmente?

E invece no, l’evasore va tutelato ché non è mica un vero crimine.

La privacy innanzitutto, mica non hanno ammazzato nessuno, cribbio!

E invece sì.

Hanno ucciso lo stato sociale, l’utopia europeista e la possibilità di un paese migliore.

Hanno ucciso la voglia di essere italiano dell’impiegato che le tasse le paga tutte e non può scegliere nemmeno se essere o no onesto.

Hanno ucciso un’idea in nome di un profitto più alto, della barca e delle vacanze in Costa Smeralda. Hanno sacrificato persone oneste sull’altare del sogno borghese, del denaro facile e del tantochissenefrega.

E allora, come si usa per gli assassini veri o presunti, mettiamoli in piazza questi nomi.

Mettiamo alla gogna il loro nome ed il loro titolo che haunpesoincertiambienti, diamo alla gente la possibilità di additarli per strada, di far dire ai genitori “Non ci parlare con quello, è un criminale!” ai propri figli.

Fuori i nomi di chi evade, anche e soprattutto in rispetto delle aziende oneste che lottano tutti i giorni per rimanere a galla, per saldare tutti i debiti e pagare i dipendenti.

Ci vorrebbe una lista di virtuosi e una di cattivi, come a scuola.

Non sarebbe una bella idea?


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