Shhhhhhhhhhhhhh

Da Seavessi
Post liberamente ispirato ai diritti naturali dei bimbi e delle bimbe di Piccolalory, iniziativa che Seavessi condivide in toto (e ci tiene a ripeterlo).

Siccome però Seavessi ci tiene a candidarsi per il premio Balocchi & Profumi 2011, premio assegnato alla peggio mamma egoista sulla piazza, va avanti imperterrita per la sua strada deiDiritti delle Mamme
dopo il Diritto di Essere Stanche, questa settimana passiamo alIl diritto al silenzio(ovvero elogio del non ascoltare)


Il diritto al silenzio non è affatto in contrasto col diritto dei piccoli mostri di essere ascoltati, anzi. Se non si fa silenzio non si ascolta proprio niente, come sa chiunque abbia provato ad ascoltare Grey’s Anatomy mentre il marito sproloquia sul bollo auto scaduto.Il diritto al silenzio ha moltissimi aspetti.Innanzitutto il diritto al silenzio fisico; passiamo un anno ad aspettare che l’Infante parli, e poi i successivi 10/12 (diciamo finchè non diventano adolescenti immusoniti) ad aspettare che tacciano quei 30 secondi di fila, per poter riordinare quelle due idee in croce che ci  son rimaste senza dover rispondere al fuoco di fila dei pecché. A confronto di un Infante duenne chiacchierino, perfino nove ore di fila nell’ufficio openspeis con i telefoni che suonano sembrano una giornata alle terme.Per cui, ogni tanto, quando davvero non ne può più, la mamma ha il diritto di dire all’Infante _stai zitto un attimo per favore, senza per questo sentirsi una mamma degenere non-ascoltante il cui pargolo certamente diventerà o velina o tronista (naturalmente a causa dell’inadeguatezza materna).Poi c’è il diritto al silenzio del mondo esterno, a cui ovviamente non si può dire stai zitto, ma si può imparare a non ascoltarlo, in particolare a non ascoltarlo quando ci urla come dovremmo essere.Le mamme hanno diritto a non ascoltare (in ordine un po’ vacuo di tempo):

  • l’amico pediatra del nonno che in tempo zero vuole convincerti a darti al pupo nato due ore prima il latte artificiale (no? Sicura? Ne riparliamo davanti all’Infante urlante affamato disidratato? Sicura di essere una buona mamma? Affami tuo figlio...)
  • l’ostetrica simpatica come la sabbia nelle mutande, che a costo di farti disidratare la progenie insiste che tutte le mamme hanno il latte (tu no? Oh che sfigata incapace, sicura di poter essere una buona mamma? O almeno passabile? Diciamocelo, non sei neanche un granché come mammifero...)
  • la suocera che insiste che per svezzare il mostriciattolo sono indicatissimi i bucatini all’amatriciana (no? Eppure guarda tuo marito e i suoi 6 fratelli che begli omoni son diventati... ah voi ragazze di oggi... non avete idea di come si allevano i figli)
  • la mamma che cerca subdolamente di imporre la maglietta della salute di lana merinos in pieno luglio (no? Guarda che poi si ammala eh! Fai come vuoi ma si ammala!)
  • l’amica senza figli che cerca di rifilare alla neomamma i pannolini lavabili (no? Dici che non hai tempo neanche per lavarti tu figuriamoci i pannolini? Ne riparliamo quando l’Infante avrà 20 anni e ti incolperà del surriscaldamento del globo? NDR qui però la mamma degenere tira un sospiro di sollievo, è improbabile che una velina o un tronista abbiano tutta sta consapevolezza ecologista... )
  • quelli che Al nido? Ooooooohh poverino
  • quelli che Niente nido? Ooooooohh poverino
  • quelli che _la piscina? E che è un pesce???
  • Quelli che _come, SOLO la piscina? E lo sci la ginnastica artistica e il curling NOOOOOOOOO? Ma se sono attività così formati e indispensabili!!!

Bon, per adesso a Seavessi son venuti in mente questi; ma naturalmente ogni mamma ne ha a manate di esempi del genere.Se passate di qui mi dite voi cosa ne pensate?



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