Il gruppo proveniente dalla Florida è arrivato al decimo anno di carriera ed al quarto album, AMARYLLIS, prendendo un pò in mano (assieme a band come gli Avenged Sevenfold e i Disturbed) le ceneri dell'hard rock melodico americano. Rispetto alle due band citate gli Shinedown sono un pò meno hard e un pò più variegati. Svisano dal southern rock al post-grunge. E, piuttosto ben prodotti, immettono spesso un pò di "emo" nella loro musica, sia come contenuti che come melodie.
Il risultato è un mix di ottima fattura, privo di alcunchè di nuovo, ma capace di portare avanti con estrema dignità e professionalità un percorso di mainstream rock che oggi boccheggia seriamente a tutte le latitudini.
Insomma, fanno un pò di "catenaccio", come si usa dire in gergo calcistico.
E siccome oggi nel rock non gira nessun maradona o messi, già fare catenaccio ti permette di stare alto in classifica (il nuovo album ha esordito al 4° posto in Usa) e di far sperare che se uscisse qualche fuoriclasse il futuro sarebbe un pò più luminoso.
Nell'attesa accontentiamoci degli Shinedown e del poderoso cantato di Brent Smith.
Qua la hit single piuttosto tirata, molto epica e con un ritornello totalmente catchy, che tratta di una tematica delicata (il bullismo) andando un pò oltre i soliti clichè contenutistici del genere: BULLY.