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E' doverosa una premessa.
Jane Austen vs Charlotte Bronte. Chi crede a questa rivalità, non ha capito nulla né della prima né della seconda. Sì, Charlotte non amava Jane ma semplicemente perché, votata all'espressione diretta delle emozioni come contestazione dell'ipocrisia vittoriana che nascondeva e reprimeva tutto, non ne carpiva l'impetuosità implicita, che scorre come un fiume sotterraneo. Perciò, mettiamoci l'animo in pace.Non potrei fare a meno di nessuna delle due, per quanto la mia predilezione vada alla Zia. Chi mi conosce sa bene che, subito dopo Jane Austen, il mio amore letterario è per Charlotte Bronte. Non a caso, a Jane Eyre riservo un posticino speciale nel mio altarino austeniano... con buona pace dei faziosi a tutti i costi! Perciò so che nessuno, tanto meno le dirette interessate (troppo grandi, troppo superiori a queste nostre meschine rivalità terrene!), si risentirà se parlo di Shirley, romanzo di Charlotte Bronte, nella sala da tè di dear aunt Jane.
Lo confesso con molta vergogna: di Charlotte Bronte conoscevo soltanto il suo eccelso capolavoro, Jane Eyre, che ho letto e riletto, ed anche studiato all'università, e visto e rivisto nelle tante riduzioni per lo schermo.Quando mi è stato proposto di leggere Shirley in GdL su Anobii, non sapevo che cosa aspettarmi... di certo, visto la sua poca fama, qualcosa di meno entusiasmante. E invece...
Ancora prima di finire il libro, mi sono trovata a chiedermi perché mai un romanzo come questo sia pressoché sconosciuto. Forse, la convivenza con un capolavoro come Jane Eyre lo ha offuscato, ma mi sembra una ragione insufficiente... Non riusciendo a trovare una risposta, invece di cercare le ragioni per la sua mancata fama, preferisco indicare i tanti ed ottimi motivi per cui consiglio vivamente di leggere questo romanzo.
1) E' l'unico romanzo "sociale" di Charlotte, un vero pezzo unico nella sua opera. Pubblicato nel 1849 (dopo Jane Eyre), è ambientato nell'amatissimo Yorshire nel periodo tra il 1811 ed il 1812, della depressione industriale conseguente alle guerre napoleoniche di quell'epoca, e dipinge un affresco che chiarisce la situazione meglio di tanti libri di storia e sociologia.
2) E' ricchissimo di riferimenti autobiografici, sia a C.B. stessa (talvolta sembra proprio di sentirne la voce!) sia alla sua realtà quotidiana. Tra l'altro, durante la stesura del romanzo, la famiglia fu colpita da ben tre lutti (Branwell, Emily ed Anne - praticamente, alla fine della scrittura del libro, lei è l'unica sopravvissuta di tutti i fratelli e sorelle).
3) Due sono le donne protagoniste, la Shirley del titolo (che compare dopo qualche capitolo) e Caroline. Amiche, confidenti, diversissime tra loro, come a rappresentare due modi diversi di affrontare la realtà, eppure unite nella coscienza del proprio grande valore proprio come donne ma anche nella vulnerabilità davanti ai sentimenti. E' impossibile non farsi prendere da loro, per difenderle, per spornarle, anche per detestarle e poi... ri-amarle.
4) Quante pagine strepitose sulla condizione femminile!, il matrimonio, l'indipendenza economica ed il lavoro. Talvolta, questo avviene attraverso lunghe, appassionate riflessioni delle protagoniste o della stessa autrice, talvolta semplicemente attraverso i fatti narrati. E' impossibile non appassionarsi o lasciarsi addirittura commuovere...
5) Quanti personaggi, tutti caratterizzatissimi! (e non aggiungo altro perché è difficile scegliere di chi parlare)
6) Quanto è brava Charlotte!, la cui abilità narrativa qui è al meglio. Riesce a scorrere fluida e sicura, permettendosi alcuni cambi di voce narrante, anche rivolgendosi direttamente la lettore o passando alla prima persona per farci entrare meglio nei pensieri e nelle emozioni di un protagonista maschile...
7) E' un romanzo molto cinematografico: anche qui, infatti, l'ambiente circostante i personaggi è funzionale alla narrazione, e alla rappresentazione dei loro stati d'animo, perciò siamo di fronte ad una natura irruente (grande protagonista l'amatissima brughiera) e a scene di massa efficacissime. Mi stupisco che ancora gli specialisti del period drama della BBC non abbiano pensato ad un suo adattamento televisivo. C'è solo un adattameto radiofonico, sempre BBC. (Qualcuno telefoni alla BBC!...)
Il romanzo offrirebbe una quantità di approfondimenti nonché di splendide citazioni - elementi che sarebbero tutti ugualmente degni di essere espressi qui ma non posso né voglio dilungarmi oltre: posso semmai invitare chi fosse interessato a qualche approfondimento durante la lettura a leggere le tappe del GdL organizzato su Anobii (tappa 6, con i link alle precedenti) Lì troverete molto materiale a corredo della lettura, con link esterni, e soprattutto i commenti delle partecipanti che restituiscono appieno gli effetti della magia creata da Charlotte.
Infine, due parole su questa edizione OUP, che mi ha sostenuta egregiamente nella lettura: è ottima, con introduzione, note sul testo e note esplicative che facilitano molto l'immersione totale in questo splendido romanzo.
(tanto più che ad esso, e all'ambientazione sociale, si ispirò anche la sua amica Elizabeth C. Gaskell qualche anno dopo per il proprio North and South...!)
Non mancate di leggere Shirley... e di farlo leggere! (sperando che la Mondadori si decida a rimetterlo in catalogo - o che qualche altra casa editrice lo traduca ex novo... ma con i tempi che corrono...)
Note:- per leggerlo in originale, si può approfittare dell'edizione gratuita sul sito Girlebooks.com ma consiglio di procurarsi un'edizione con le note esplicative ben curate (la Oxford University Press è ottima) perché i riferimenti letterari e storici sono numerosi e non sempre facili da cogliere.- per leggerlo in italiano, come anticipato, è necessario rovistare librerie e soprattutto biblioteche: l'unica traduzione integrale è della Mondadori (1995, trad. Fedora Tei, Intr. Nadia Fusini), che lo messo fuori catalogo! (Bronteniane, sommergete la Mondadori di richieste di ristampa!)
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