In questi giorni il tema dell’Olocausto del popolo ebraico (anche noto come Shoa) è stato al centro del dibattito internazionale ed è stato usato dal nuovo Governo iraniano per mostrare una faccia diversa, più moderata rispetto al periodo del negazionista Ahmadinejad. Probabilmente la discussione di questi giorni è ben conosciuta al pubblico ma, allo stesso modo, è certamente meno noto che il tema dell’Olocausto ha generato anche un acceso dibattito all’interno dell’iran. Una discussione che, purtroppo, ci riporta ai tristi anni di Ahmadinejad e che lascia numersi dubbi in merito al reale cambiamenti del regime iraniano e al potere del neoPresidente Rohani.
Partiamo dall’inizio: la questione dell’Olocausto è stata riaperta in Iran da un Tweet del neo Ministro degli Esteri Zarif. Rispondendo ad un tweet in merito alla posizione iraniana sulla Shoa, Zarif ha scritto testualmente: “L’Iran non l’ha mai negato (l’Olocausto). L’uomo che dava l’impressione di negarlo è ormai andato. Buon anno“. Il buon anno era riferito alla Comunità ebraica, in quei giorni impegnata con i festeggiamenti del Capodanno. Qui sotto potete leggere il tweet pubblicato da Zarif. Nel merito, come da noi pubblicato qualche giorno fa, vorremmo ricordare che proprio Zarif – partecipando ad un convegno alla Columbia University a cui prese parte nel periodo in cui era Ambasciatore dell’Iran alle Nazioni Unite – aveva rifiutato di ammettere che sei millioni di ebrei erano stati uccisi dai nazisti nei campi di concentramento.
Nonostante la tardività del cambio di posizione di Zarif, nell’articolo rilevammo come fosse sempre meglio “tardi che mai”. In Iran, però, sembra che i media vicini alla Guida Suprema non abbiano preso bene il cambio di posizione del Ministro degli Esteri. In un articolo pubblicato l’8 settembre sul quotidiano Kahyan - praticamente la bocca di Khamenei – il direttore Hossein Shariatmadari ha accusato Zarif di non rispettare i dettami islamici dell’Iran e l’ha inviato ha risconoscere che l’Olocasto è solo un mito inventato dai sionisti. Anche il sito Alef.ir, vicino al parlamentare iraniano Ahmad Tavakkoli, ha chiesto a Zarif di dare spiegazioni in merito alle sue parole e ha affermato che i dubbi sulla veriticità dell’Olocausto non riguardano solamente Ahmadinejad, ma l’intero popolo iraniano (cosa a cui noi crediamo poco…). Purtroppo non basta: il sito Rajanews.com, vicino all’Ayatollah Mohammad-Taqi Mesbah-Yazdi, ha scritto che l’Olocausto è solo una “grande bugia” e che le parole di Zarif segnano un preoccupate passo verso la negazione dei principi della Repubblica Islamica.
Nel dibattito, quindi, sono intervenuti anche politici di primo piano in Iran: Ismail Khotari, membro della Commissione Sicurezza Nazionale e Politica Estera del Parlamento iraniano, ha rilasciato una intervista l’8 settembre scorso, in cui ha giudicato inappropriate le parole di Zarif. Khotari ha elogiato la posizione di Ahmadinejad sull’Olocausto ed ha invitato il nuovo Governo Rohani a continuare sulla stessa linea. Infine, una posizione durissima è stata presa da Mohammad- Ali Ramin, ex Ministro della Cultura di Ahmadinejad e vera mente della Conferenza negazionista sull’Olocausto organizzata a Teheran nel 2006. In un pezzo pubblicato su Mashregh News, Ramin ha acccusato Zarif di debolezza e l’ha invitato a non inviare più nessun genere di augurio alla Comunità ebraica per le loro festività. Egli ha quindi chiesto a Zarif di scusarsi e di seguire correttamente gli ordini che vengono impartiti dalla Guida Suprema Ali Khamenei.
In queste ore il Presidente iraniano Hassan Rohani è intervenuto da New York in merito al tema dell’Olocausto. Parlando alla CNN, il neo Presidente ha riconoscito la veriticità dei crimini nazisti contro il popolo ebraico. Considerando le reazioni ricevute da Zarif, c’è ora da domandarsi cosa succederà nella Repubblica Islamica. La domanda principale, però, resta quella sul reale potere in mano a Rohani e sulla sua capacità/volontà di cambiare veramente la Repubblica Islamica. Considerando il fatto che egli è un uomo dell’establishment iraniano e le reazioni dei media vicini alla Guida Suprema davanti ad ogni segno di apertura, la reale portata del “nuovo corso di Teheran”, ci appare davvero limitata…
Qui di seguito due video di un triste “documentario” sull’Olocausto trasmesso dalla televisione iraniana nel 2007 (il documentario è sottotitolato in inglese).