Alcuni volti dei 24 Baha’i condannati a 193 anni di carcere in Iran
Continua senza tregua la persecuzione della Comunità Baha’i iraniana: mentre l’Europa si inginocchiava a Rouhani in visita a Roma e Parigi, 24 Baha’i venivano condannati a 11 anni di carcere a testa – 193 in totale – dal giudice Mohsen Qanbari del Tribunale Rivoluzionario di Gorgan (Mohabat News).
Ancora una volta – come denuncia Simin Fahandez, Portavoce Internazionale della Comunità Baha’i – si tratta di una condanna per motivi religiosi, direttamente collegata al sistema di apartheid contro i Baha’i in vigore nella Repubblica Islamica dal 1979.
I 24 Baha’i condannati, sono in carcere dal 2012 e hanno passato quasi quattro anni in cella senza una sentenza di colpevolezza. Si tratta di fedeli Baha’i arrestati nel Golestan, unicamente per aver esercitato la loro fede (Radio Free Europe).
Di seguito alcuni nomi dei Baha’i condannati: Shahnam Jazbani, Sheyda Ghoddoosi, Farah Tabianian, Pouneh Sanaei, Mona Amri Hessari, Behnam Hassani, Parisa Shahidi, Mojdeh Zohoori, Parivash Shojaie, Tina Mohebati, Hana Aghighian, Shohreh Samimi, Bita Hedayati, Vosagh Sanaie, and Hana Kooshk Baghi, Roufia Pakzadan, Soudabeh Mahdinejad, Mitra Nouri, Shiva Rouhani, Hooshmand Dehghan, Maryam Dehghan, Nazy Tahghighi, Camelia Bideli e Navid Moalem (Iran Human Rights, Araz News).
Vogliamo ricordare che, in Iran, i Baha’i non solo non sono riconosciuti come minoranza religiosa, ma sono direttamente perseguitati dal regime. Lo stesso Ayatollah Khamenei ha emesso una fatwa che vieta ogni contatto agli “iraniani puri” con i Baha’i (No Pasdaran). La polizia, invece, ha pubblicato un documento in cui elenca le attività che i Baha’i non possono assolutamente esercitare e ha ordinato a chi assume un Baha’i di pagarlo meno di un “iraniano puro” (No Pasdaran). In aggiunta, ricordiamo che i Baha’i non possono accedere al sistema di istruzione pubblico, in particolare nelle Università statali. Per questo, molto spesso, la Comunità si organizza privatamente, ma periodicamente gli Atenei Baha’i vengono chiusi e i professori incarcerati.
La condizione dei Baha’i e’ stata condannata non solo Ahmad Shaheed – dall’inviato Speciale dell’ONU per i Diritti Umani in Iran (ONU) – ma anche da Rita Izsak, responsabile dei diritti delle minoranze per le Nazioni Unite (OHCHR). Shaheed ha riportato che, attualmente, almeno 80 Baha’i languiscono nelle carceri iraniani (Iran Human Rights).
Nonostante le condanne delle Nazioni Unite, ne i rappresentanti italiani ne quelli francesi hanno minimamente mai accennato ai diritti calpestati dei Baha’i, durante gli incontri con il Presidente iraniano. Mentre si diffonde il mito del “nuovo Iran”, nel vecchio Iran di Rouhani si continua ad abusare quotidianamente dei diritti umani…