Shock nella sanità italiana

Creato il 21 febbraio 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Sono successi episodi importanti in questi giorni che hanno riacceso l’attenzione generale  sul problema della sanità italiana. Il Tg de La7 non poteva non essere dedicato a una situazione così allarmante. Il pronto soccorso che dovrebbe essere il luogo dove si svolgono l’insieme delle azioni che permettono di aiutare una o più persone in difficoltà  nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi qualificati , nella terza potenza dell’europa è diventata una cosa vergognosa. Una vicenda grave, brutta e intricata è al centro dello scandalo, una situazione indecente che  si è svolta nel pronto soccorso della nostra capitale, che ha fatto emergere quella che ormai sembra essere la normalità.

Quattro giorni legata alla barella in attesa di un posto letto. La donna di 53 anni, malata di un Alzheimer precoce, in preda a crisi epilettiche, era in coma. Caduta in casa, aveva sbattuto la testa. L’hanno scoperta in quella condizione, legata alla barella, Ignazio Marino e Domenico Gramazio, senatori del Pd e del Pdl, dopo essere entrati a sorpresa nella “piazzetta” del pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma, l’area di smistamento dei pazienti in urgenza. Un caso che ha scoperchiato la realtà.  Il sistema di emergenza in Italia è allo sbando. Ore d’attesa su sedie, barelle di fortuna, senza assistenza,  nella disperata ricerca di un posto letto  o in attesa di  una mezza diagnosi da completarsi poi negli ambulatori specialistici, quando questi apriranno.

Lei che è medico, ha mai visto una situazione del genere? è la domanda che la giornalista rivolge direttamente al senatore Marino, ” Devo dire, sinceramente, no, al pronto soccorso dell’Umberto I, la situazione è intollerabile, totalmente indecente”. Nei cinquanta metri quadrati della “piazzetta”, il lazzaretto di uno dei peggiori ospedali d’Italia, ci sarebbe posto per otto malati ma, al momento del blitz c’erano venti persone, alcune in attesa da giorni. “Nei giorni di crisi vengono stipate anche cinquanta barelle, afferma i direttore dell’azienda sanitaria pubblica, non possiamo respingere i malati”!

Se la capitale è infetta come sarà la situazione negli altri pronto soccorso? Il caso romano sarà isolato?

Il  problema della mancanza di posti per il ricovero non è una novità. Bisogna risolvere queste situazioni.  Il Policlinico Umberto I è uno dei numerosi ospedali oggetto di indagini della magistratura nella capitale, dopo la scoperta fatta circa una settimana fa all’ospedale San Camillo, di pazienti curati a terra nel pronto soccorso. Per questo la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo sulle presunte carenze negli ospedali della città ma, anche gli altri pronto soccorso italiani sono a rischio collasso. Da Nord a Sud, da Milano a Napoli, passando per Roma, la situazione che si vive nei reparti di emergenza degli ospedali del Paese è al limite: sovraffollamento, accessi impropri, mancanza di posti letto per i ricoveri, carenza di personale medico e paramedico, costretto spesso a stringere i denti e lavorare in condizioni sempre più difficili.

Per quel che riguarda l’attesa dei pazienti per un posto letto, l’attesa a volte si traduce  in una vera e propria odissea. Storie di ordinario disservizio, casi limite forse, ma sempre più frequenti. ”L’affollamento del pronto soccorso, spiega il presidente Fimeuc Barletta,  non è un problema organizzativo dei reparti di emergenza, ma dell’ospedale. Se la struttura non può accogliere un paziente, questo per forza rimane in pronto soccorso sulla barella, determinando come effetto domino un rallentamento di tutte le attività e perfino del sistema di emergenza preospedaliero del 118″. Dunque i sovraffollamento è proprio uno, se non il primo, dei problemi più pesanti che affliggono i reparti dell’emergenza-urgenza del Belpaese.

E mentre le stelle stanno a guardare in attesa che si trovino una serie di misure da adottare, i pazienti dovranno pazientare!


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