Gentile son sempre stata.
Ultimamente, poi, trasudo galanteria.
Dunque, di fronte alla bilancia, con tanti complimenti ho ceduto il passo e ho fatto salire per primo il mio beneamato basso.
La bilancia ha parlato: 3,6 kg.
Ora, se masticate il genere, potete capire perché mi separo tanto difficilmente dal mio basso: trovatemene un altro così leggero da tenere in iSpalla. Perché se sei un omone, passi, ma se sei come la sottoscritta (un fuscello di 51 kg e qualche etto), il peso dello strumento fa una bella differenza. Due ore di concerto e ti ritrovi con la clavicola incrinata.
Dunque, in vena di shopping, mi sono fatta un giro a Milàn dal signor Bassline, simpatico negozietto dove ci son soltanto bassi. E giusto perché ho sempre avuto la fissa dei Warwick, particolarmente dei Corvette e dei Thumb, ne ho provato qualcuno.
E’ stato così sfatato il mito del Thumb: proprio non fa per me. Pesante come un bisonte, sbilanciatissimo, con quella forma del body che appena l’ho vista mi son messa a ridere: «Scusi, garçon, ma questo è un basso anatomico?».
foto rappresentativa della pancia, non del Thumb
Non so se siano tutti così, i Thumb, ma quello che mi è stato fatto provare aveva un body tutto arrotondato, sagomato come se dovesse appoggiarsi e seguire le forme di una bella pancia. Già mi vedevo di fronte quei bassisti ben piazzati, un quintaletto e mezzo, col basso ben incastrato al ventre.
Ahimé, io di pancia proprio non ne ho.
Il Corvette, invece, è tutta un’altra storia.
Il modello che ho provato, poi, è una mezza bomba.
Quasi leggero come il mio (quasi), suono versatile.
Tanta simpatia a pelle.
Potrei farci davvero di tutto.
Credo tornerò a far visita al signor Bassline.
Molto presto.