Short term 12, la vita senza effetti speciali

Creato il 22 marzo 2014 da Cannibal Kid
Condividi
Short Term 12 (USA 2013) Regia: Destin Cretton Sceneggiatura: Destin Cretton Cast: Brie Larson, John Gallagher Jr., Stephanie Beatriz, Rami Malek, Frantz Turner, Kevin Hernandez, Alex Calloway, Lakeith Lee Stanfield, Kaitlyn Dever, Melora Walters Genere: indie Se ti piace guarda anche: Prossima fermata – Fruitvale Station, Smashed, Drinking Buddies
Basta poco, per farmi felice. Mi date un bel filmetto indie e io sono contento. Non li voglio i vostri supereroi. Ve li potete tenere, i vostri Tom Cruise Tom Hanks Will Smith Russell Crowe. Per fare un grande film non servono tanti soldi, tanti divi, tante stronzate inutili. Preferisco le idee. Una penna che sa scrivere una sceneggiatura perfettamente congegnata, ma non per questo paracula di quelle che arrivi alla fine e ti fanno sentire preso per i fondelli. Una storia dalla struttura circolare, con dentro poche cose, pochi elementi essenziali. Con dentro un cuore, un'anima, una vita.

"Ahahah, troppo divertente leggere il diario privato di Cannibal Kid!"

Short Term 12 è un film che ci mostra la vita senza effetti speciali. Quale vita? Quella di Grace, una giovane donna che lavora in un posto che si chiama appunto Short Term 12, un centro per ragazzi minorenni “sfortunati” (ma non chiamateli così, che si incazzano). Ragazzini con qualche problema mentale, con situazioni difficili in casa, con tendenze suicide. Cose di questo genere. Un ambiente non semplice, dove ogni tanto qualcuno all’improvviso sclera e bisogna “contenerlo”, e in cui io non avrei mai il fegato di addentrarmi. Un mio amico lavora in un ambito come questo e le storie che mi racconta, non troppo distanti da quelle presentate dalla pellicola, a volte mi fanno accapponare la pelle. Il film altro non è che un tuffo dentro questa difficile realtà, attraverso l’occhio di chi in questo posto ci lavora: Grace, il suo boyfriend e un paio di colleghi i cui ruoli sono un po’ troppo abbozzati, e qui mi tocca fare un po’ di critica perché questa pellicola è davvero deliziosa, però non è perfetta, il suo bello è anche quello. Soprattutto, il film è incentrato su di lei, Grace, la giovane Brie Larson che qui passa alla grande l’esame di maturità ed è pronta per andare nel college del cinema che conta. Cosa che significa che presto finirà a fare filmoni mega pubblicizzati e con gli effetti speciali e con accanto gli attoroni famosi di Hollywood? Può darsi. Per il momento speriamo però che tenga ancora i piedi in tutte e due le scarpe, o almeno in una, quella del cinema indie, quella dei filmini da Sundance Festival come questo che poi tanto ini non sono.
Un pregio di un “filmino” indie come questo, guardato anche grazie al prezioso consiglio di Gionatan, è quello di dare spazio a un cast di giovani attori molto promettenti, provenienti per lo più dal magico mondo delle serie tv. Per quelli poco familiari con i telefilm USA, Brie Larson era la figlia della protagonista di United States of Tara, quindi di situazioni famigliari complesse e pazzesche è una che già se ne intende. C’è poi John Gallagher Jr., che non è uno dei membri degli Oasis bensì è uno dei protagonisti della pregevole serie tv giornalistica The Newsroom, poco conosciuta e poco idolatrata in giro, ma che vi consiglio assolutissimamente di recuperare. In due ruoli minori sono inoltre presenti Rami Malek, visto pure lui in United States of Tara, e Stephanie Beatriz, la sbirra dura e pura dello spassoso Brooklyn Nine-Nine. Della bella gente di cui sentiremo parlare ancora a lungo, soprattutto nel giro del cinema indie.

Tra poco sarà il compleanno di Pensieri Cannibali, che inizino i festeggiamenti!

Oltre a delle interpretazioni molto sentite e spontanee, anche da parte del gruppo di giovanissimi che hanno le parti dei ragazzini “ricoverati” o meglio reclusi del centro (attenzione soprattutto al rapper Lakeith Lee Stanfield e alla emo Kaitlyn Dever), Short Term 12 si segnala per un’ottima sceneggiatura. Questo è uno di quei film neo-neorealisti incentrati sulla vita normale, come abbiamo detto, però allo stesso tempo non rinuncia a una struttura narrativa organizzata in maniera impeccabile, con tutti i pezzi del puzzle che si vanno a incastrare alla perfezione e anche con quel pizzico di humour che non guasta e aiuta ad alleggerire l’atmosfera altrimenti da drammone. In una maniera analoga a quanto succede in un altro Sundance Movie recente come Prossima fermata – Fruitvale Station. Se quest’ultimo ha trovato una miracolosa, seppure limitata, uscita nelle sale italiane, mi auguro che lo stesso destino capiti anche a Short Term 12. So che qualcuno di voi penserà che si possa trattare di uno di quei filmetti sfigati, da hipster, girati con quattro soldi e che, se non riescono a raggiungere il grande pubblico, un motivo ci sarà. A volte capitano anche quelli. Le porcherie non si vedono solo tra i blockbusteroni multimilionari prodotti dalle major, ma vengono realizzate pure in ambito alternativo. Non è questo il caso. Al di là delle classificazioni, indie o non indie, Short Term 12 è semplicemente un bel film. Punto.  (voto 7,5/10)

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :