Shortbread the best in the world (parola di Jamie Oliver).

Da Birdin

Non mi capita spesso, ma questo è uno di quei casi in cui non so da dove cominciare. Sono diverse le cose che vorrei dirvi e siccome qui, tra una cosa e l'altra, in realtà tutto ruota intorno alla cucina, parto da lì. Dai biscotti, perché ieri pomeriggio, in un impellente bisogno di sentire che il Natale si avvicina, ho infornato questi shortbread che, lo dice Jamie Oliver, sono i migliori del mondo.
Gli shortbread sono legati alla tradizione scozzese, all'ora del tè e ai pomeriggi freddi e piovosi. Sono biscotti che scaldano il cuore, possono essere conservati, senza che perdano la loro leggendaria fragranza, per un paio di settimane e, quindi, si prestano ad essere nella lista dei biscotti da fare per i regali di Natale. Possiamo sfornarli tranquillamente con qualche giorno di anticipo, lasciando ad altre ricette i turbamenti degli ultimi preparativi. E siccome questa ricetta promette di ottenere i migliori shortbread del mondo, Stefano, è proprio questa che voglio dedicarti, perché stavolta te la sei proprio meritata.Allora, vi ricordate quanto accaduto qualche settimana fa alle foto e immagini del blog? Bene, l'header è ancora in costruzione (causa influenza del mio amico Maurizio che si è offerto di aiutarmi), le foto...bè, per le foto stavo pian piano rifacendo qualche ricetta con i nuovi scatti da ripubblicare, qualcosina l'abbiamo recuperata miracolosamente e già, sono sincera, mi sentivo di essere contenta così. Mancava solo un po' di tempo libero per potermi dedicare completamente alla cosa così da rimettere il più possibile tutto a posto.Solo che è dall'inizio dell'anno che nella mia vita sopraggiungono eventi inaspettati e all'apparenza poco felici, che si rivelano, proprio quelli, la mia fortuna.E ora che l'anno sta per terminare, è accaduto di nuovo. Così non solo, dopo il fattaccio, mi son decisa a fare un restauro generale, avrò un nuovo header come mi sarebbe sempre piaciuto,  mi sono resa conto, inoltre, di come i miei scatti siano importanti quanto tutti gli altri ingredienti, ma...Stefano, che mi vuole bene e voleva fare qualcosa per farmi sentire felice, ha dato libero sfogo alla sua mente illuminata e diabolica e...ha risolto il problema! Sì sì sì. Perché non c'è strada che resti chiusa, quando chi cammina è troppo curioso di proseguire il percorso.Così è. Dopo poco la nascita della piccola locanda bianca, sono stata contatta da Paperblog, che mi ha invitata ad essere presente nelle sue pagine. Io ho accettato, poiché mi sembrava una cosa molto carina che qualcuno mi tenesse in conto, in uno spazio, tra l'altro, pieno di cose interessanti. Quindi tutti i miei post, con relative foto, si trovano sani e salvi proprio lì e io me ne ero completamente dimenticata! Questo fino a domenica, quando mi è arrivato il messaggio di Stefano con la soluzione del problema.Ho fatto una prova, l'altro giorno, con la foto della focaccia di Recco e...funziona! Cliccare per credere, è stata caricata e ripubblicata così come l'originale!Stefano, ti sono grata perché nonostante io sia una gran viaggiatrice, e tu lo sai, ci ho pure un pessimo senso dell'orientamento (e pure mi sa che te ne eri accorto). Però tu m'hai ridato la direzione giusta e, per l'ennesima volta, ti sono davvero profondamente grata.Quindi questi shortbread sono dedicati a te, i migliori del mondo, su ricetta del mio cuoco preferito. Ma me li sono pappati io, ieri pomeriggio, insieme a un buon ginger caldo...:)

ingredienti

250 g di burro a temperatura ambiente 
250 g di farina 00
125 g di farina di mais
125 g di zucchero semolato fine o a velo
Con le fruste a media velocità, lavorare il burro con lo zucchero, fino a ottenere una crema liscia e morbida. Aggiungere delicatamente le farine, amalgamando bene con un cucchiaio. Stendere in una teglia infarinata, in modo da avere un impasto di 1,5 cm di spessore. Forare la superficie con uno spiedino di legno, in modo da ottenere il classico aspetto dei biscotti scozzesi. Infornare per 50 minuti in forno preriscaldato a 150°C.Sfornare e ridare forma ai forellini, sempre con lo spiedino. Tagliare in rettangoli lunghi all'incirca un dito, quando la frolla non è ancora completamente fredda. Jamie consiglia di spolverare di zucchero quando è ancora caldo, ma io li trovo perfetti così!

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