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SHOTS: An American Photographer Journal 1967-1972 mostra fotografica @ Angelo Mai Altrove

Da Collettivowsp @collettivowsp
David Fenton - Angelo Mai

David Fenton – Angelo Mai

“SHOTS: An American Photographer Journal 1967-1972”, la mostra fotografica di David Fenton – per la prima volta in Italia! – che si terrà all’Angelo Mai dal 14 al 18 ottobre.

La collezione di fotografie di David Fenton rappresenta un documento storico del movimento di controcultura degli anni ‘60 e inizio ‘70 negli Stati Uniti. David Fenton era allora un giovane fotografo che lavorava per Liberation News Service, un servizio di informazione per giornali e riviste alternative. In quegli anni aveva solo 15 anni e la sua rara ed intima partecipazione al movimento ha fatto della sua collezione un archivio veramente singolare. Mentre  alcune di queste fotografie furono pubblicate in quegli anni su LifeLookThe NY Times e su altre riviste, fu solo nel 2005 che quasi tutte le sue foto furono pubblicate nel libro “SHOTS: An American Photographer’s Journal, 1967-72” (Insight Editions). Da quel momento il lavoro di Fenton è stato riprodotto ed esibito negli Stati Uniti e in Europa. La sua collezione è oggi rappresentata da Getty Images.

La mostra qui proposta per FotoLeggendo è stata realizzata in collaborazione con Antonia Tricarico, CAMERAOSCURA, lasituazione, Angelo Mai Altrove e Cineama.

Ricordiamo inoltre che è da mesi che il Comune di Roma, attraverso i Vigili Urbani, intima la chiusura dell’Angelo Mai dichiarando che “non vi si svolgono attività culturali e non vi sono luoghi adibiti ad esse” e che in realtà vi si svolge solo ”una lucrosa vendita di alcolici a un pubblico indiscriminato.”Ora la stretta si è fatta più pesante e l’Angelo Mai è a rischio sigilli.
All’Angelo Mai Altrove in 3 anni è successo questo:
° Uno scheletro, una capanna, senza pavimento, senza porte né finestre è diventato, grazie alla partecipazione e non certo ai soldi pubblici, un teatro sala concerti completamente rivestito in legno – con tanto di trattamento ignifugo previsto dalla normativa europea –, dotato di un impianto elettrico a norma e di attrezzature paragonabili a quelle di molti luoghi “istituzionali”.
° Sono stati prodotti e coprodotti 62 spettacoli, 198 concerti, 34 performance, 23 laboratori.
° Hanno preso vita possibilità culturali, slanci artistici, formazione, tentativi di autoimpresa in assenza di finanziamento pubblico.
Tutto ciò a costo zero per le istituzioni e per i contribuenti.


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