Il cliente entra nel negozio, guarda ogni prodotto, lo prova, si informa, chiede il prezzo, ma non compra. Una situazione non insolita, che viene non solo tollerata ma spesso anche incoraggiata da parte di chi lavora nei negozi: aiuta a fidelizzare il cliente, dà un'immagine positiva e crea l'aspettativa che, prima o poi, l'acquisto arriverà e con quello il meritato guadagno.
Poi ci sono gli showroom, che sono un discorso a parte. In questi spazi i grandi marchi espongono prodotti che verranno venduti in un secondo tempo o presso punti vendita localizzati altrove.
Internet e l'e-commerce stanno complicando però le cose. Sempre più negozi sono messi in difficoltà dalla pratica dello showrooming: provare dal vivo per poi acquistare online dove solitamente il prodotto costa di meno. La tecnologia, ancora una volta, è minaccia ed opportunità allo stesso tempo. E ancora una volta è Internet a smaterializzare tanta parte dell'economia, come ci insegna Surowiecki su Internazionale.
L'e-commerce sta arricchendo molti piccoli produttori, ma cosa sarà del commesso? Sarà un'altra delle professioni in cui la macchina, in questo caso virtuale, sostituirà l'uomo? E in ultimo, basteranno i nuovi guadagni a compensare le perdite?
Sono interrogativi che lasciano, ancora una volta, sospesi tra il giudizio negativo e positivo sul futuro del lavoro.