Shroud of the Avatar, il nuovo videogioco di ruolo di Richard Garriott

Creato il 03 gennaio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Talvolta ci sono giochi che fanno rumore più per il nome di chi li produce che per effettive novità. È il caso di Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues, titolo il cui sviluppo è capitanato da Richard Garriott, in arte “Lord British”. Garriott è stato un pioniere dei videogames per computer tra gli anni ’80 e ’90, nonché padre creativo di Ultima, saga composta da nove capitoli che ha posto le basi per il moderno gioco di ruolo occidentale. A lui si deve anche il primo grande MMORPG della storia, Ultima Online, uscito ben sette anni prima di quel World of Warcraft che sarebbe poi diventato il campione incontrastato del genere. Con queste premesse è, dunque, facile capire il motivo per cui, sin dal momento dell’annuncio, questo nuovo titolo sia stato circondato da speranza e curiosità, e poco importa se l’ultimo progetto che ha visto coinvolto Garriott nel 2007, il fantascientifico Tabula Rasa, si è rivelato un cocente fallimento. Per finanziare lo sviluppo di Shroud of the Avatar a marzo 2013 Garriott si è rivolto a Kickstarter, nota piattaforma di crowfunding, chiedendo agli utenti di effettuare un “pledge” (di fatto, dare dei soldi) in cambio di una copia del prodotto ultimato. La risposta dei fan è stata calorosa e il progetto ha raccolto quasi due milioni di dollari, che nel corso dei mesi sono cresciuti fino alla bellezza di oltre cinque milioni, grazie alle donazioni sul sito ufficiale del gioco.

Insomma, per un prodotto che deve ancora uscire si tratta di un successo niente male. Ma riguardo al gioco in sé? Shroud of the Avatar è un gioco di ruolo fantasy a episodi (il primo dei quali è rappresentato da Forsaken Virtues) che promette di creare un mondo virtuale denso e interattivo ispirandosi ai classici del passato e ponendosi come successore spirituale degli Ultima. L’intento parte da una forte componente narrativa: la trama è stata scritta in collaborazione con Tracy Hickman, autore della serie Dragonlance, si concentrerà sulle virtù cavalleresche e si svilupperà tramite un’avventura principale di oltre 40 ore condita da molti indovinelli e dilemmi etici. Per quanto riguarda l’interazione con altri utenti, Shroud of the Avatar non è né un MMORPG né un titolo a giocatore singolo, bensì presenta una funzione chiamata “multigiocatore selettivo” che permetterà di giocare in quattro diverse modalità: singleplayer offline, singleplayer online, friends multiplayer (cioè limitato ai propri amici) e open multiplayer (quindi aperto a tutti i giocatori che si potranno incontrare).

Sul lato del gameplay, è presente uno sviluppo libero dei personaggi, senza classi ma con numerose scuole di combattimento e magia da imparare a padroneggiare. Il combat system (in terza persona) consente di scegliere da una barra le abilità e gli incantesimi da lanciare, come in qualsiasi GdR tradizionale, con in più la possibilità di cambiarli durante l’azione grazie a dei mazzi di carte virtuali che possono essere sostituiti al volo. Di fianco alle opzioni per il combattimento, Shroud of the Avatar presenta anche un sistema artigianale grazie al quale i giocatori potranno produrre oggetti di vario tipo e qualità da vendere o scambiare con altri players, come in una vera comunità medievale.

Ma dove batte davvero il cuore di Shroud of the Avatar è nell’housing system, ovvero negli efidici dei giocatori da personalizzare a piacimento. Si va da modeste casette fino a enormi castelli feudali: molte di queste costruzioni sono acquistabili con soldi reali, ma potranno essere guadagnate anche con la valuta di gioco. Per quanto riguarda invece il PvP (giocatore contro giocatore), al momento si è ancora visto poco ma è confermato che alla release Shroud of the Avatar implementerà diverse modalità competitive quali duelli, arene, scontri e guerre di gilda.

Se si esclude una direzione artistica piuttosto povera, al momento i dubbi sono per lo più di natura tecnica: costruito sul motore Unity, Shroud of the Avatar è un “dual map game”, ovvero si basa sull’alternanza tra l’ambiente ricreato in 3D e la mappa del mondo vista dall’alto. Tuttavia nel 2015, in una generazione videoludica in cui siamo più che mai abituati agli open world, da GTA V a Skyrim, proporre un titolo fortemente istanziato può limitare la forza immaginativa di quanto mostrato e l’immersione nell’esperienza di gioco. Mancano però ancora svariati mesi alla data di lancio: Shroud of the Avatar è attualmente in pre-Alpha, può essere acquistato in accesso anticipato su Steam e dovrebbe andare in Beta verso metà anno, per poi uscire su Windows, Mac e Linux. Il lavoro da fare per il team di Portalarium è ancora tanto, ed è presto per dire se il progetto si rivelerà o meno l’ennesima scommessa vinta da parte di Richard Garriott. Certo è che bissare il successo di Ultima Online sarà molto difficile.

Tags:dragonlance,forsaken virtues,kickstarter,lord british,portalarium,richard garriott,rpg,shroud of the avatar,ultima online

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