Shutdown USA. Riapertura dei parchi nazionali

Creato il 14 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Photo credit: dean.franklin / Foter / CC BY

Due settimane fa alcuni dei più importanti parchi statunitensi erano stati chiusi per lo shutdown USA. L’accordo saltato tra i Repubblicani e Obama sull’approvazione del bilancio aveva causato il cosiddetto furlough, ovvero il congedo a salario zero di un terzo degli oltre due milioni di impiegati federali. I più colpiti erano stati gli addetti ai servizi e ai pubblici uffici “non essenziali”.

Oggi, alcuni dei parchi da poco chiusi  - tra cui il Grand Canyon, lo Zion, la Montagna dei Presidenti – saranno di nuovo accessibili, almeno parzialmente, alla folla di turisti che ogni anno si reca a visitarli. Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha fatto sapere che anche la Statua della Libertà è nuovamente accessibile.

Grazie agli accordi presi tra alcuni stati sarà possibile riassumere alcuni degli impiegati di questi parchi, tra cui i celebri ranger, che saranno stipendiati dagli stessi governi locali. Verrà così garantito l’accesso alle aree più gettonate e anche più economiche da gestire.

Questi parchi non sono da considerarsi solo di inestimabile valore naturale ma anche e soprattutto di grande importanza culturale: la Wilderness, ovvero quel tanto inesprimibile stato selvaggio delle cose (vedi alla voce “Into the wild”) è uno dei concetti fondanti dell’identità nordamericana.

Ma in tempi difficili come questi non bisogna sottovalutare nemmeno il potenziale economico di questa tipologia di turismo. In Arizona la Governatrice Jan Brewer ha festeggiato il ritorno dei turisti: “Spenderemo circa 93 mila dollari al giorno” ha detto “per tenere aperto un sito che mediamente, ogni 24 ore, attira 18 mila persone, producendo ricavi per 1 milione di dollari”.
Forse questo è il primo passo verso la fine dello Shutdown USA.


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