Al momento, primo anche negli incassi. Che dire, un inizio anno col botto per il regista, attore e sceneggiatore Siani!
Fulvio (Alessandro Siani) è un tagliatore di teste... che viene tagliato fuori dalla sua azienda!
Prende molto male il licenziamento, aggredisce il suo capo e finisce in cella.
Per fortuna, interviene il fratellone, il buon Don Germano (Fabio De Luigi), che porta Fulvio nella sua casa famiglia, dove dovrà scontare un mese di servizi sociali.
Fulvio ritorna così nel suo paese d'origine... rimasto alle origini! Ci sono ancora le donne che lavano i panni alla fonte! Ma daiii!!! Non sanno cos'è internet! Ma fammi il piacere! Vestono ancora come nel dopoguerra! Ma scherziamo?!
Gli orfanelli della casa famiglia ricordano tanto Le Piccole Canaglie...
A queste nuove "piccole canaglie" toccherà riempire un po' la storia, diluirla abbastanza per arrivare ai 110 minuti di film.
Comunque, dicevamo... dopo dieci anni, Fulvio ritorna al paese, vive nella casa famiglia di Don Germano, suo fratello maggiore, e lì ritrova anche sua sorella Adele (Serena Autieri) costretta in un matrimonio che la rende infelice.
La chiesa di Don Germano è poco frequentata e cade a pezzi, Fulvio, da scaltro manager, decide di creare un miracolo per attirare fedeli e denaro.
Tutto bene, il piano funziona e il tempo passa serenamente per Fulvio (che intanto si innamora di Chiara) e per i paesani (che vedono crescere i guadagni), finché non arrivano dal Vaticano dei vescovi per controllare il "miracolo".
Fulvio è costretto a rivelare l'inganno. Poco importa se sia finto o vero, i paesani sono disposti a tutto per proteggere il miracolo economico avvenuto nel paese...
Insomma, guardando questo film sembrerebbe che della spiritualità non se ne importa più nessuno. Il denaro è il pensiero fisso, è ciò che più si desidera per essere felici. Umilmente felici. Non si punta a guadagnare di più per togliersi degli sfizi, ma per non essere soffocati da tasse e bollette.
"Si accettano miracoli" è una favola simpatica, perfetta per le famiglie.
Ci sono diverse battute carine e il cast mi è piaciuto molto.
Avrei evitato i classici stereotipi del paese rimasto al passato, e le scene lasciate ai bambini non sono tutte ben congegniate. Inoltre, l'innamorata non vedente di nome Chiara, bella, simpatica e intelligente è un'idea già usata nella fiction Rai "Un passo dal cielo"! Scegliere almeno un altro nome, no?!