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Si accettano miracoli

Creato il 27 gennaio 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

50673Servirebbe un miracolo per risollevare questa pellicola 

Siani gioca a fare Troisi. Peccato che Si accettano miracoli sia una favola slegata dal punto di vista narrativo, nella quale il buonismo e il patetismo sono gli unici e imperturbabili stilemi riconoscibili.

Fulvio è l’unico dei fratelli Canfora ad aver lasciato il paese per andare a lavorare in città. Spietato tagliatore di teste, Fulvio viene licenziato e, per tutta risposta, tira una testata al suo capo finendo in carcere. Così viene affidato al fratello parroco nell’arretrato paese di nascita, nel quale la chiesa vige in difficoltà economiche. Di conseguenza Fulvio decide di aiutarla inventandosi un miracolo.

Siani non è Troisi. E purtroppo pare che solo il regista/comico non se ne sia ancora accorto. Perché Si accettano miracoli si rivela un film nel quale l’ironia non assurge a strumento antropologico, ma è esclusivamente un elemento di costume, che attualmente attrae pubblico al cinema, ma non consensi. Difatti Si accettano miracoli è un prodotto eccessivamente mal costituito (il tagliatore di teste che viene a sua volta “tagliato”, che cerca e trova la sua redenzione presso un paesino del napoletano) e ostenta numerosi difetti  che non possono passare inosservati. Infatti la pellicola sembra voglia cavalcare quella magica aria di campagna (nella quale i paesani sono, anacronisticamente, in braghe di tela e bretelle), nella quale anche i miracoli sono possibili, quella rurale semplicità dei rapporti sociali, quella linearità narrativa che si racchiude nell’unicità del paesino arretrato. Peccato che Siani costruisca storie, e tracce delle stesse, che non trovano la loro ideale conclusione, come se si dimenticasse di loro perché troppo impegnato a ritagliarsi il ruolo di salvatore redento dalle buone azioni e dall’aria pulita. Per risollevare Si accettano miracoli non bastano i visi puliti e angelici dei bambini privi di un futuro e nemmeno l’apporto di De Luigi, che mette da parte il solito istrionismo per lasciare campo aperto al Siani show.

Si accettano miracoli è  una commedia pulita e narrativamente balbettante, che conferma quanto sia effimero e privo di pretese il genere “commedia all’italiana”. Un’opera che lascia profondamente perplessi; un patetico tentativo di mettere in scena una fiaba dai toni luminosi e positivi, ma che sprofonda sotto i colpi debitamente assestati da un Siani dall’insopportabile egocentrismo.

Uscita al cinema: 1 gennaio 2015

Voto: *


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