Nakhara Jacques, 18 anni ha pianificato con cura gli ultimi tre anni secondo un tragico rituale: non toccare cibo la domenica e il lunedì, per poter bere fino a star male, senza ingrassare di un grammo, in quelle che chiama “Monday Madness sessions”, le sessioni del lunedì di follia. Nakhara è solo una delle tante ragazze affette da “Drunkorexia”, dalla fusione di Alcolismo (“drunk”) e Anoressia, la malattia che sta diventando pericolosissima “moda” fra le adolescenti in Gran Bretagna, dopo aver dilagato a New York. Succede infatti che chi soffre di seri disturbi alimentari ma non vuole rinunciare alle bevande alcoliche decida di compensare l’assunzione di calorie tagliando drasticamente sul cibo. Le vittime sono per lo più giovani donne in una fascia di età piuttosto ampia, dai 15 ai 30 anni circa. Storditasi d’alcol il lunedì, Nakhara si limita a mangiare cubetti di melone e delle fragole al martedì, insieme a due crackers con un sottilissimo strato di burro – di cui farebbe volentieri a meno – e qualche tazza di the con pochissimo latte (“vomito se vedo il latte”, racconta alla sua intervistatrice). Il mercoledì, siccome comincia a vedersi grassa, scatta un regime alimentare ancor più scioccante: due cubetti di melone costituiscono il suo unico pasto giornaliero. Fino alla prossima volta in cui scolerà bottiglia dopo bottiglia, senza alcun apporto nutritivo. “Bevi, ma rimani magra”, è il suo vangelo. La psicologa in studio la gela: “Se non la smetti, morirai entro due anni”. Come per tutti i disturbi del comportamento alimentare, anche nel caso della drunkorexia è fondamentale rivolgersi a un esperto in dipendenze: il fai da te può essere addirittura controproducente e quasi mai i familiari sono in grado di gestire in modo corretto la situazione senza l’aiuto di uno specialista.
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