Si chiude vicino ai massimi di seduta
Bene P&G, Chevron e Coca Cola, scende a piombo Caterpillar, in calo anche Unitedhealth e Boeing. Sul Nasdaq ancora male il comparto biotech.
Quelle sedute che terminano in rosso, ma non distanti dai massimi di giornata non sono da considerare in maniera così negativa, psicologicamente, anzi, sono addirittura positive, si è scampato un pericolo e ci si approccia alla seduta successiva con fiducia.
Se poi ci aggiungiamo che il prezzo del petrolio è leggermente salito, favorendo i titoli del comparto, che hanno terminato la giornata con un rialzo, pare davvero che non ci si debba preoccupare, anzi, verrebbe da guardare al futuro con favore.
Però, ecco che c’è un però. Il forte guadagno avuto dall’oro. Come va interpretato? Occorre infatti notare come nemmeno nelle peggiori sedute del mese scorso il prezzo dell’oro aveva avuto un balzo come quello odierno. Oggi il prezzo del metallo giallo è salito del 2,1% e non è tanto distante da quota 1.160 dollari per oncia che era risultato un livello di sbarramento lo scorso mese, un superamento di questo limite porterebbe certamente i target verso quota 1.200 dollari.
Sicuramente quota 1.200 dollari per oncia non è un livello storicamente elevato, ma io ritengo che tutti noi non dovremmo farci ingannare dalle quotazioni irrealistiche del 2011, sarebbe meglio invece far riferimento a situazioni più “normali”.
Quindi non sopravvalutiamo il balzo odierno avuto dal prezzo dell’oro, ma non bisogna nemmeno minimizzare l’accaduto, è sempre meglio riflettere che ignorare.
Diversi dati macro di un certo interesse sono stati resi noti oggi, a partire dagli ordinativi dei beni durevoli, diminuiti (-2%), ma come nelle previsioni, per arrivare all’indice Fed di Chicago che è sceso (-0,41%) più del previsto (-0,20%).
Come ogni giovedì, poi, l’attenzione era posta al mercato del lavoro, le prime richiesti di sussidi alla disoccupazione sono aumentate ma meno del consenso, da segnalare infine il balzo avuto dalle vendite di nuove case, tornate sui massimi da sette anni a questa parte.
Sul fronte micro un profit warning ha affossato Caterpillar, era nell’aria, mancava solo la conferma arrivata oggi, ma il mercato ha comunque reagito d’impeto affossando il titolo, un’altra dimostrazione che gli operatori di questi tempi sono parecchio nervosi.
Concludiamo però con un’annotazione di speranza, per quanto riguarda il Dow Jones, quota 16.000 punti ha tenuto, così come era già accaduto proprio nel primo giorno del mese, vediamo se, come allora, può ripartire verso obiettivi più ambiziosi.
Dow Jones (-0,48%) svetta Procter & Gamble (+1,57%) che da diverse seduta fa segnare un prezzo di chiusura superiore a quello di aperture, segnale di indubbia forza relativa, alle sue spalle un petrolifero: Chevron (+1,01%), quindi Coca Cola (+1,01%)
Crolla come detto Caterpillar (-6,27%) che ha annunciato una riduzione delle stime sui ricavi ed un taglio di 10.000 posti di lavoro. Più contenuti i ribassi di Unitedhealth (-1,78%) e Boeing (-1,46%).
S&P500 (-0,34%) salgono Raytheon (+1,53%), General Dynamics (+1,42%) ed Allergan (+1,38%)
Sul fondo due colossi del comparto biotech come Gilead Sciences (-2,82%) e Celgene (-2,70%), quindi Time Warner (-2,03%).
Nasdaq (-0,38%) torna sopra quota 100 dollari Netflix (+5,80%), rimbalzano JD.Com (+3,94%) e Micron Technology (+3,58%)
Ennesimo ribasso per Biomarin Pharma (-4,09%), storna Charter Comm. (-3,37%) e poi ancora il comparto biotech con Regeneron Pharma (-2,70%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro